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Anche Oracle vuole TikTok, la sfida con Microsoft è aperta

Dopo che l’amministrazione Trump ha costretto lo sviluppatore a vendere le sue attività statunitensi a un’azienda locale, l’unico gruppo che si è fatto avanti è stato Microsoft. Secondo indiscrezioni riportate dal Financial Times però, anche Oracle starebbe conducendo trattative per l’acquisto.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Il destino di TikTok negli Stati Uniti e nel resto dell'occidente si fa sempre più incerto: l'amministrazione Trump ne ha minacciato l'esistenza includendola nella stessa lista nera del commercio nella quale aveva inserito un anno fa anche Huawei, e a meno che l'app non venga acquisita a breve da un'azienda statunitense potrebbe avere grosse difficoltà a sopravvivere nella sua forma attuale fuori dalla Cina. Finora sembrava che l'unico soggetto in grado di mettere le mani sull'app fosse Microsoft, ma negli ultimi giorni sembra essere spuntato all'orizzonte un nuovo contendente capace di soffiare alla casa di Redmond l'ambito bottino: il colosso dell'informatica Oracle.

Trattative aperte

La notizia non è ufficiale e le parti in causa non ne hanno confermato la veridicità ma la fonte è il Financial Times. Secondo la testata, l'azienda ha una trattativa aperta con lo sviluppatore di TikTok, Bytedance; lo scopo sarebbe acquisire le operazioni che le app ha attive negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in Nuova Zelanda. Contemporaneamente, il gruppo starebbe negoziando con i fondi di investimento che rappresentano gli attuali investitori statunitensi di TikTok per mettere insieme un'offerta competitiva con quella degli altri soggetti interessati all'acquisizione.

La nuova scadenza per l'accordo

Nel frattempo la Casa Bianca ha allungato i tempi che aveva precedentemente imposto per la soluzione del problema TikTok: dai 45 giorni precedentemente concessi allo sviluppatore per trovare un'azienda statunitense che rilevasse le operazioni dell'app in patria si è passati a 90 giorni; la scadenza è dunque stata spostata dal 20 settembre al 12 novembre. Entro allora, TikTok negli Stati Uniti dovrà essere gestito da un'azienda locale o sulle sue pagine non potranno avvenire transazioni monetarie con alcun gruppo statunitense, rendendo di fatto l'intera piattaforma insostenibile dal punto di vista economico.

Gli avversari in campo

Microsoft e ora Oracle non sono le uniche due aziende potenzialmente interessate ad acquistare TikTok. Di fatto, anzi, la casa di Redmond è l'unica ad aver manifestato pubblicamente il suo interesse nell'operazione; Oracle — fondata dal miliardario sostenitore di Trump Larry Ellison — non ha ancora commentato le indiscrezioni del Financial Times, così come del resto non ha rilasciato commenti sul tema un'altra azienda finita nella rosa non ufficiale dei potenziali acquirenti delle operazioni USA di TikTok, ovvero Twitter.

Al social dei cinguettii in effetti mancano le risorse economiche per minacciare le avversarie in modo credibile, mentre Oracle rappresenta un'alternativa più concreta al piano Microsoft, anche per un altro motivo. Mentre Oracle sembra intenzionata a mettere le mani su TikTok in un numero limitato di mercati, Microsoft vorrebbe acquisirne le operazioni anche in Europa e India, che però ByteDance potrebbe non essere intenzionata a cedere.

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