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Ban di TikTok, l’azienda: “Continueremo a esistere ancora per molti anni”

TikTok si è definita “sconcertata” per la firma dell’ordine esecutivo con il quale Trump bandirà l’app dal 20 settembre, definendo la decisione come “emessa senza seguire alcuna regolare procedura”. Ma l’azienda rassicura: “TikTok continuerà a esistere ancora per molti anni”
A cura di Marco Paretti
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TikTok ha risposto all'ordine esecutivo firmato nelle ultime ore da Donald Trump con il quale il Governo statunitense bloccherà l'applicazione a partire dal 20 settembre se questa non sarà venduta a un'azienda americana, che per il momento dovrebbe essere Microsoft. Una notizia che ha trovato "sconcertati" i vertici del social network, che nella nota inviata alla stampa definiscono l'ordine esecutivo come "emesso senza seguire alcuna regolare procedura". Ma rassicurano: "TikTok continuerà a esistere ancora per molti anni".

"Per quasi un anno abbiamo tentato in buona fede di relazionarci con il Governo degli Stati Uniti per concordare una soluzione costruttiva alle preoccupazioni espresse" si legge nel comunicato. "Ci siamo invece dovuti confrontare con un’Amministrazione che non ha considerato i fatti, ha dettato i termini di un accordo senza attenersi alle normali procedure legali e ha tentato di intromettersi nelle trattative tra due aziende private". Il tono piccato della nota sottolinea una situazione estremamente frustrante per l'azienda cinese, che negli ultimi mesi ha dovuto rispondere alle continue pressioni da parte della politica statunitense concretizzatesi poi nella volontà di bandire l'app nonostante i tentativi di collaborazione da parte della realtà.

"C’è stata e continua a esserci una mancata aderenza alle leggi e alle procedure previste" continua il messaggio. "Il testo dell’Ordine evidenzia come la decisione si sia basata su ‘report' che non vengono nominati né citati, su timori non circostanziati che l’app ‘potrebbe' essere utilizzata per campagne di disinformazione e su preoccupazioni relative alla raccolta dati, che però effettuiamo secondo gli stessi standard di settore utilizzati da migliaia di altre app in tutto il mondo". Come spiega anche la nota, TikTok sostiene di non aver mai condiviso i dati degli utenti con il Governo cinese né censurato i contenuti dopo aver ricevuto una richiesta da quest'ultimo. "Abbiamo perfino espresso la nostra volontà di valutare la totale cessione della nostra filiale negli Stati Uniti a un’azienda americana".

Secondo l'azienda l'ordine rappresenta un "pericoloso precedente" al quale TikTok si opporrà con "tutti gli strumenti a nostra disposizione", per lo più legali, da quanto lascia intendere il comunicato: "Vogliamo che la nostra azienda quanto i nostri utenti siano trattati in modo equo: se non dal Governo degli Stati Uniti, allora dai suoi tribunali". Infine, la nota si chiude con un invito a tutti i creator e partner della piattaforma: "Avete il diritto di esprimere le vostre opinioni con i vostri rappresentanti eletti, fino alla Casa Bianca. Avete il diritto di farvi ascoltare".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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