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Anche Trento apre agli Open Data e al software libero, Lega contraria

Il Consiglio Provinciale di Trento ha deciso di seguire le orme della Regione Puglia che proprio pochi giorni fa ha aperto le proprie istituzioni all’utilizzo degli open data e dei software liberi. Unica opposizione, quella della Lega che parla di “materia della quale non abbiamo completa padronanza”.
A cura di Angelo Marra
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Pochi giorni dopo la decisione della Regione Puglia di approvare all'unanimità una legge che impone l'utilizzo di software open source e il libero accesso ai dati e gli archivi dell'amministrazione ora anche il Consiglio Provinciale di Trento segue la stessa scia, approvando una legge analoga che prevede la diffusione dei dati aperti e l'adozione di programmi il cui codice può essere modificato senza l'intervento di chi lo ha prodotto, con un notevole risparmio in termini economici. La legge è nata dall'unificazione di due disegni di legge a firma PD e Verdi ed ha trovato l'appoggio di 19 consiglieri della maggioranza e l'unica opposizione da parte di Franca Penasa (Lega), che probabilmente non ha ben compreso l'utilità del progetto, visto che ha dichiarato:

 Legge difficile e rischiosa, in una materia che noi tutti non conosciamo abbastanza. Ammantata dalle oggettive buone intenzioni di chi l'ha proposta, temo sarà però un veicolo per giustificare ancora ingenti spese nel settore dell'informatica, dopo quelle enormi e discutibili degli scorsi anni.

Non è chiaro per la verità sulla base di quali convinzioni il consigliere della Lega abbia fatto una simile affermazione, visto che l'apertura delle istituzioni verso il mondo open (open data e open source) ha come duplice finalità quella della trasparenza, con i cittadini che hanno finalmente accesso alle informazioni possedute dalle amministrazioni, e un notevole risparmio economico, alla luce del fatto che l'utilizzo di software liberi consente la loro personalizzazione e modifica senza quindi la necessità di acquistare programmi specifici per particolari esigenze. Probabilmente la posizione della Penasa e del suo partito trova giustificazione proprio in una parte delle dichiarazioni di voto del consigliere, quando appunto parla di "una materia che noi tutti non conosciamo abbastanza". Per quello che riguarda la Penasa, a quanto pare è del tutto vero.

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