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Apple, la rivelazione di un ex dipendente: “Il lavoro negli Store è un inferno”

Lavorare in un Apple Store? Un inferno fatto di pressioni, insulti e persino minacce di morte. È la fotografia scattata da Business Insider grazie alla testimonianza di un ex dipendente anonimo.
A cura di Marco Paretti
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Lavorare in un Apple Store? Un inferno fatto di pressioni, insulti e persino minacce di morte. È la fotografia scattata da Business Insider grazie alla testimonianza di un ex dipendente, ovviamente anonimo: tutti i lavoratori della mela firmano un NDA, un non disclosure agreement che gli impedisce di rivelare informazioni sull'azienda, i prodotti e le pratiche lavorative. Crolla così parte di quel sogno che fino ad ora sembrava essere il lavoro in un Apple Store, una posizione con i suoi benefici ma anche con i suoi forti lati negativi. Che, spiega il dipendente, in gran parte dipendono dal rapporto con la clientela.

L'ex dipendente ha spiegato di aver lavorato per circa 8 sterline l'ora, ma di aver subito capito che fare carriera all'interno dell'azienda è pressoché impossibile: per evitare che tutti puntino ai posti da dirigenti, Apple impedisce le promozioni a posizioni manageriali e persino il passaggio da part-time a full-time. Allo stesso modo i bonus non mancano: i dipendenti possono usufruire di un forte sconto sui dispositivi e l'acquisto delle azioni AAPL è agevolato del 15 percento, ma lo stipendio resta sempre quello, anche nel caso in cui le vendite dovessero andare bene.

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Tanto che, nonostante gli sconti, molti dipendenti devono chiedere prestiti per potersi permettere un dispositivo della mela. "Quando uscì l'Apple Watch, molti di noi sapevano di non volerne uno" ha spiegato la fonte anonima. "Ma l'idea che Apple sia la migliore è talmente radicata nella testa dei dipendenti che la maggior parte dei miei colleghi ne ha acquistato uno nonostante lo stipendio non glielo permettesse". Certo, lavorare per l'azienda di Cupertino ha anche i suoi lati positivi; dopotutto se si viene scelti è perché si viene considerati competenti e creativi da una delle aziende più importanti del mondo e l'essere un dipendente può persino fornire un contatto diretto con Tim Cook, l'attuale CEO.

Il lavoro all'interno degli Apple Store va però spesso a scontrarsi con l'arroganza e l'abuso dei clienti, come spiega l'ex dipendente. "Almeno una volta al giorno un cliente mi costringeva a chiamare il manager" ha continuato. "Sono stato persino minacciato di morte. Una volta un cliente mi ha detto che se non avessi riparato gratuitamente il suo dispositivo fuori garanzia, mi avrebbe investito con la macchina". Pressioni da parte della clientela che si sommano alle già alte prestazioni richieste dall'azienda, che non licenzia a causa di vendite basse ma spinge ogni dipendente a mantenere "un'attitudine corretta", inserendoli in percorsi di formazione lunghi e talvolta umilianti. "Non siamo dipendenti Apple, ma venditori dell'Apple Store" ha concluso l'ex dipendente, specificando che attualmente è più difficile entrare a lavorare in alcuni negozi della mela che accedere ad Harvard. Il tutto per poi ritrovarsi a gestire aspettative incredibilmente alte, senza poter mai abbandonare la maschera sorridente imposta a tutti i dipendenti.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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