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Apple, un tribunale di New York respinge la richiesta di sblocco dell’iPhone

Un tribunale di New York, chiamato a esprimersi su una vicenda molto simile a quella che vede protagonista l’iPhone di uno dei killer della strage di San Bernardino, ha spiegato che le autorità non possono appellarsi all’All Wrists Act – la legge del 1911 citata dall’FBI – per imporre lo sblocco dello smartphone.
A cura di Marco Paretti
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Quella che Apple ha raggiunto nel corso delle ultime ore è una vittoria importante, ma che potrebbe non garantirgli un'altrettanto facile vittoria nella battaglia contro l'FBI. Un tribunale di New York, chiamato a esprimersi su una vicenda molto simile a quella che vede protagonista l'iPhone di uno dei killer della strage di San Bernardino, ha spiegato che le autorità non possono appellarsi all'All Wrists Act – la legge del 1911 citata dall'FBI – per imporre lo sblocco dello smartphone. "L'interpretazione della legge da  parte del governo è così ampia da non essere costituzionale" si legge nella sentenza.

Quest'ultima non avrà necessariamente effetti diretti sul caso di San Bernardino, ma fornisce ad Apple un buon elemento da utilizzare nel tribunale della California o, in caso di sconfitta, per presentare il successivo appello. In questo la presenza di un'opposizione precedente da parte del tribunale di New York potrebbe fare davvero la differenza. La sentenza spiega come il Congresso abbia già rifiutato di fornire all'FBI i poteri richiesti con il Communications Assistance for Law Enforcement Act e illustra i pericoli del provare a vincere casi simili in tribunali differenti.

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Quella di San Bernardino, infatti, è solo una delle battaglie legali sulla stessa tematica che Apple e FBI stanno portando avanti: secondo Cupertino le richieste di sblocco sarebbero più di 12. Certo, ognuna ha le sue differenze, ma quelle tra i casi di New York e San Bernardino sono davvero minime. Da un lato c'è, appunto, l'iPhone di uno dei due attentatori della strage che lo scorso 2 dicembre ha portato alla morte di 14 persone, mentre dall'altro il dispositivo di un trafficante di metanfetamine. Una differenza che, pur essendo politicamente importante, non dovrebbe esserlo in tribunale, dove la procedura è la stessa nonostante il crimine iniziale.

L'altra differenza fondamentale è la specificità delle due richieste. Nel caso di San Bernardino le autorità hanno indicato dettagliatamente di cosa hanno bisogno per sbloccare la schermata dell'iPhone – cioè la modifica al sistema operativo rinominata GovtOS – mentre a New York l'FBI ha richiesto assistenza generale per accedere ai dati contenuti all'interno del device, che a differenza di quello dell'attentatore monta il meno protetto iOS 7. "In California ci è stato chiesto di creare qualcosa che non esiste. In pratica ci hanno chiesto di hackerare i nostri stessi smartphone" ha spiegato un portavoce di Apple. "Visto che si parla di iOS 8, il fardello che il governo sta cercando di imporre ad Apple è molto più grave di quello del caso di New York".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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