aQuantive trascina giù Microsoft, oneri per 6,2 miliardi di dollari
aQuantive non decolla e trascina con sé tutta la compagnia. Nel campo dell'advertising legato ai motori di ricerca Microsoft non è riuscita a sfondare e nonostante gli ingenti investimenti e le risorse messe a disposizione da Steve Ballmer, alla guida dell'azienda e primo sostenitore del progetto. Secondo il Wall Street Journal infatti Microsoft si prepara a rendere noto un bilancio non certo fortunato, con un buco di ben 6,2 miliardi di euro legato proprio alla svalutazione relativa all'acquisizione di aQuantive, l'azienda specializzata nella distribuzione di annunci digitali e legata la motore di ricerca. Nel settore Bing è riuscito a guadagnare terreno solo nei confronti di Yahoo (20% del mercato nel 2009) passando dall'8 al 16% ma non è riuscito in alcun modo ad arginare il potere di Google, che negli ultimi 3 anni ha aumentato ulteriormente la sua influenza del 3% (ora al 67%). Nelle speranze di Ballmer l'acquisizione di aQuantive era stata concepita per contrastare l'attività di DoubleClick, l'equivalente di casa Mountain View, ma i risultati sono stati ben al di sotto delle aspettative. Microsoft si è trovata così con un utile netto per l'ultimo trimestre di 5,2 miliardi di euro a cui però si affianca il buco nero del flop di aQuantive, pagata 6,3 miliardi di dollari (all'epoca la più grande acquisizione portata avanti da Redmond) e colpita da una svalutazione da 6,2 miliardi. Si tratta di uno dei più grandi flop che hanno colpito l'azienda fondata da Bill Gates, a cui potrebbe affiancarsi un'altra scelta dalla dubbia efficacia.
LA FINE DEL MATRIMONIO CON NOKIA? – A sorpresa infatti lo stesso Ballmer ha annunciato che l'ultima edizione di Windows 8 (l'os di Microsoft ibrido pc/mobile) non sarà compatibile con i terminali su cui viene montata la versione precedente. Un vero e proprio passo falso nei confronti di Nokia, con la quale Microsoft aveva stretto un accordo molto criticato che nelle intenzioni dei due partner avrebbe dovuto rilanciare il marchio della casa finlandese, schiacciata da Android e iOS, e allo stesso tempo fornire a Redmond una piattaforma hardware sulla quale far girare il suo sistema operativo. Con la scelta di rendere funzionante Win8 solo sui terminali di nuova generazione Microsft rischia di spezzare le gambe a Nokia ed al suo Lumia, il terminale nel quale la storica casa produttrice di cellulari aveva infuso ogni speranza di risalire la china. In realtà il tutto rientra nella “nuova” strategia autarchica portata avanti da Microsoft con l'introduzione del suo Surface, che ha segnato il ritorno di Redmond alla produzione in proprio di hardware e software in un tentativo di imitare Apple che solo la prova dei mercati saprà valutare. Di certo non si tratta di una buona notizia per Nokia, il cui valore è sceso ormai sotto la soglia degli 8 miliardi, mentre anche gli altri produttori che avevano un accordo con Microsoft per montare Windows 8 sui loro terminali hanno guardato con cattivo occhio la scelta di Redmond di “mettersi in proprio”.