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Bambino musulmano di 4 anni viene segnalato per terrorismo, ma stava parlando di Fortnite

La notizia riguarda il Regno Unito, e si riferisce a una segnalazione del 2019 che fa riferimento a una frase detta dal bambino riguardo ad alcune bombe e pistole nascoste nel capanno degli attrezzi del padre. L’indagine ha poi rivelato che il bambino si riferiva a Fortnite, provocando critiche severe al sistema di prevenzione antiterroristico britannico.
A cura di Lorena Rao
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Un bambino musulmano di 4 anni ha catturato l'attenzione del Prevent System, un programma di prevenzione contro il terrorismo e la radicalizzazione avviato dal governo britannico. Motivo della segnalazione, come spiega il The Guardian, è una frase riferita nel 2019 dal bambino a un lavoratore di un club scolastico riguardo a bombe e pistole nascoste nel capanno degli attrezzi del padre. Tuttavia, le trascrizioni del dialogo incriminante hanno rivelato che le armi citate dal bambino non sono altro che quelle usate dal cugino più grande durante le sue partite a Fortnite.

La vicenda ha generato una serie di critiche al Prevent System, in particolare per il suo modo di operare su basi razziste. La madre del bambino protagonista ha dichiarato che se suo figlio fosse stato bianco e non musulmano, non sarebbe scattato alcun allarme di radicalizzazione. La donna ha inoltre esternato un certo turbamento dopo aver letto l'intervista anonima di un altro genitore di un bambino di età inferiore ai 6 anni che si è ritrovato fuori casa la polizia alle 10.30 di sera. A tal proposito, ha commentato la donna: "La situazione poteva degenerare. La polizia sarebbe potuta entrare in casa armata e, sapete, arrestare i genitori, coinvolgendo i servizi sociali".

Il caso del bambino di 4 anni ha amplificato l'inquietudine collettiva per lo schema adottato dal Prevent System, etichettato come anti-musulmano, discriminatorio e divisivo. The Observer riporta che dal 2016 al 2019 circa 624 minori di 6 anni di fede musulmana sono stati segnalati al sistema di prevenzione. Nello stesso periodo sono stati indirizzati al programma anche 1.405 bambini di età compresa tra i 6 e 9 i anni. Numeri che fanno temere come i bambini musulmani siano ingiustamente presi di mira dal Prevent System. Anche perché tale sistema fa affidamento sul supporto di enti pubblici come asili, scuole, club, il che lascia intendere un modo di operare particolarmente invadente.

Sulla questione è intervenuta sulla pagine del The Guardian anche Rosalind Comyn, direttrice e manager di Liberty (National Council for Civil Liberties), che ha affermato: "Dovremmo essere tutti liberi di esprimerci e di vivere la nostra vita quotidiana senza essere monitorati per ciò che pensiamo o crediamo – e di crescere in una società in cui ci sentiamo sicuri di esprimere i nostri pensieri e opinioni. Ecco perché è così preoccupante che centinaia di bambini appena abbastanza grandi da allacciarsi i lacci delle scarpe vengano profilati come potenziali futuri criminali sulla base di cose come i videogiochi che giocano o le opinioni delle loro famiglie". Intanto un portavoce dell'Home Office, il dicastero del governo britannico che si occupa degli affari interni, ha sottolineato che "quando qualcuno è preoccupato che un bambino possa essere stato deliberatamente esposto a narrazioni terroristiche dannose, è giusto che lo riferisca alle autorità necessarie. Prevenire è prima di tutto salvaguardare e, attraverso questo rinvio, il bambino sarà in grado di ricevere il supporto vitale di cui ha bisogno ".

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