Come ormai accade da tempo, anche nei Mondiali di calcio Brasile 2014 ogni minimo particolare è frutto di una strutturata strategia di marketing. A partire dalla scelta del pallone fino ad arrivare al dress code imposto ai giocatori, ai quali un regolamento ben preciso impone addirittura la tipologia di accessori da indossare nel corso degli eventi media ufficiali. E proprio per quanto riguarda il mondo degli accessori, Beats e Sony si stanno affrontando in una sfida che non avviene in campo, ma che alla fine della quale sarà decretato un vincitore.
Secondo quanto si legge su Reuters, prima dell'inizio della competizione calcistica per eccellenza Sony avrebbe stretto un accordo esclusivo con la FIFA, con il quale si sarebbe aggiudicata l'esclusività dei giocatori che partecipano all'evento, ai quali – distribuendo gratuitamente le proprie cuffie con l'obbligo di utilizzarle – avrebbe imposto il divieto di poter ascoltare la propria musica preferita utilizzando on-ear e over-ear di altri brand. Una tattica intelligente e già vista più volte, che sfruttando la potenza mediatica dei Mondiali di Calcio potrebbe invertire la tendenza attuale del mercato che vede Beats come marchio più utilizzato e desiderato da Vip e utenti.
Tutto molto bello, se non per un piccolo particolare: a prescindere dalla qualità delle cuffie, che molti audiofili ritengono sopravvalutata, quelli di Beats sono i maghi del marketing nel settore, e hanno già trovato il modo di aggirare il ban imposto dalla FIFA – ottenendo un risultato forse anche migliore – assicurandosi moltissima visibilità al di fuori degli eventi ufficiali del mondiale, grazie anche a giocatori come Luis Suarez e Neymar che, pur avendo ricevuto le cuffie Sony in omaggio, continuano a utilizzare le Beats nel corso degli allenamenti o nei momenti ordinari della giornata.
Si tratta di un fenomeno molto significativo, che potrebbe avere un impatto mediatico ancora più importante sul pubblico, proprio perché esula dal tradizionale marketing e sembra il frutto di una scelta strettamente personale fatta da ognuno dei campioni partecipanti alla competizione.
Valutare questa mossa di Beats, a circa un mese dall'acquisizione di Beats da parte di Apple è molto interessante. E' ormai risaputo che l'azienda di Cupertino non sia fan di queste strategie di marketing così aggressive, a favore di un product placement molto più mirato, focalizzato soprattutto sui film e sulle serie televisive. Una scelta possibile anche grazie alla fama e al fanboyismo che gira attorno al marchio della mela morsicata, ma che in un periodo in cui tutti i competitor più importanti sono ormai ovunque – Samsung in primis – è forse arrivato il momento per l'azienda di Tim Cook di iniziare a lavorare su qualcosa di nuovo anche in questo settore e, probabilmente, l'acquisizione dell'azienda capitanata da Iovine e Dr. Dre potrebbe portare dell'aria nuova nel Campus di Cupertino: l'iPhone 6 è vicino e quest'anno una campagna pubblicitaria basata sul "buonsenso" di utilizzare un display più piccolo non può funzionare, per ovvi motivi.