A dare la notizia è il Financial Times e la protagonista è una tecnologia di riduzione del rumore utilizzata in alcuni dei modelli delle cuffie prodotte da Beats che, secondo quanto sostiene Bose, avrebbe violato cinque brevetti di sua proprietà.
Nello specifico, l'obiettivo dell'azione legale presentata all'International Trade Commission, l'Antitrust statunitense, è quello di ottenere il blocco totale delle importazioni dei modelli Studio e Studio Wireless di Beats, che fanno della tecnologia di Nose Reduction una delle proprie caratteristiche più importanti.
Secondo quanto riporta il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito, assieme alla celebre azienda produttrice di cuffie, sono stati citati anche due produttori cinesi Foxlink's Fugang Electronic e PCH International, che avrebbero fornito le tecnologie alla celebre azienda fondata da Dr. Dre e Jimmy Iovine.
"Per oltre cinquant'anni, Bose ha effettuato significanti investimenti nella ricerca, nello sviluppo, nell'ingegneria e nel design di tecnologie proprietarie che ha successivamente implementato nei propri prodotti, come le cuffie dotate del sistema attivo di eliminazione del fruscio" – si legge nel documento presentato dall'azienda fondata da Amar Bose nel Massachusetts nel lontano 1968 – "Il nostro scopo è quello di proteggere il nostro investimento, i nostri consumatori e difendere i brevetti di nostra proprietà".
Assieme alla denuncia depositata all'International Trade Commission, Bose ha inoltre presentato un'azione civile contro Beats alla Corte federale del Delaware, che verrà molto probabilmente sospesa in attesa della decisione dell'International Trade Commission e che arriva pochi mesi dopo un'altra denuncia, sempre presentata all'International Trade Commission, con la quale Bose chiedeva il blocco delle importazioni anche degli auricolari Monster.
Apple ha acquisito Beats Audio lo scorso 29 maggio, chiudendo un affare di tre miliardi di dollari e portando a casa la più grande acquisizione della sua storia, che dovrebbe avere l'ok dalle Autorità statunitensi entro settembre 2014. Lo scopo dell'azienda capitanata da Tim Cook è quello di riconquistare terreno nel mondo della musica, soprattutto dopo la rivoluzione iTunes che è stata superata dalla veloce diffusione delle piattaforme di streaming musicale come Spotify e Deezer, e che vede protagonista Beats Music, il servizio di streaming musicale lanciato qualche mese fa da Iovine che potrebbe dare una spinta nel settore al colosso di Cupertino, a seguito dello scarso successo del suo iTunes Match.
"Siamo sempre alla ricerca di aziende composte da grandi persone e siamo sicuri che Beats racchiuda tutto ciò di cui abbiamo bisogno" – dichiarò Tim Cook al Financial Times poche ore dopo l'ufficialità dell'accordo – "Vogliamo tecnologia innovativa, e i ragazzi di Beats sono il meglio che ci possa essere nel settore".
Insomma, soprattutto dopo l'acquisizione di Beats da parte di Apple, lo scontro tra titani nel mondo della musica si fa sempre più vivo, in un mercato sempre più digitalizzato che fa di integrazione, ecosistema e servizi in abbonamento il suo traino principale.