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Opinioni

California, il ‘Kill Switch’ per smartphone e tablet è una legge. Ma mancano le tecnologie

Dal 1 Luglio 2015 tutti gli smartphone venduti in California dovranno essere dotati di una funzione che permetta agli utenti di renderli inutilizzabili in caso di furto. E’ una novità importante, ma ad oggi mancano tecnologie sicure in grado di svolgere l’importante compito.
A cura di Dario Caliendo
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I ladri di smartphone e tablet avranno la vita più difficile, almeno in California: lo Stato governato da Jerry Brown ha approvato la proposta di legge "Kill Switch", che sancisce l'obbligo ai i produttori di smartphone di dotare i propri prodotti una misura di sicurezza che permette agli utenti di bloccare i dispositivi mobili in caso di furto, per renderne impossibile l'utilizzo e proteggere i dati personali. Una misura di sicurezza proposta a maggio anche dal Governo del Minnesota nel quale però, a differenza di quanto è accaduto in California, la legge non richiedeva che la funzionalità fosse attivata di di default.

In vigore dal 1 Luglio 2015, lo scopo della legge (che sarà applicata esclusivamente agli smartphone e non ai tablet) è quello di porre rimedio a un fenomeno definito dagli organi governativi come una vera e propria epidemia, che vede protagonista un possessore di smartphone su dieci, che secondo l'agenzia di sicurezza Lokkout è stato vittima –  almeno una volta nella vita –  di un furto di smartphone.

La novità è importante, ma a oggi le tecnologie disponibili per eseguire questa tipologia di operazione sono poche e risultano ancora facilmente violabili da hacker e malintenzionati. E' dello stesso parere anche un vasto gruppo di gestori telefonici statunitensi, convinti che il "Kill Switch" sia certo un deterrente, ma che qualora i dispositivi venissero rubati da professionisti del furto, il processo per aggirare questa ulteriore operazione sarebbe molto semplice.

In effetti, sin dal rilascio di iOS 7, Apple offre ai suoi utenti un servizio molto simile a quello descritto nella legge californiana: si chiama Blocco Attivazione, ed è una funzione integrata da tempo in Trova il mio iPhone che, prima della riattivazione di un iPhone, un iPad o un iPod Touch, richiede l'inserimento dei dati di login personali ad iCloud. Ma, anche in questo caso, le modalità per aggirare la protezione sono tante e – soprattutto nel periodo estivo – la percentuale di furti relativi ai dispositivi mobili di Cupertino sembra non essersi abbassata per niente.

L'idea per rendere molto più sicuri smartphone e tablet è molto più semplice di quel che sembra: basterebbe associare i servizi come il Kill Switch o il Trova il mio iPhone, alla necessità di inserire una password anche per spegnere il dispositivo e rendere lo slot della scheda SIM meno accessibile. Solo in questo caso gli smartphone e i tablet rubati rimarrebbero connessi alla rete e i servizi di sicurezza integrati continuerebbero a svolgere il proprio lavoro. Altrimenti, senza rete, nulla avrebbe senso.

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