Call of Duty Warzone Pacific: la nuova mappa Caldera offre tante novità ma anche tanti bug
Lo scorso 8 dicembre Call of Duty Warzone ha abbandonato Verdansk per accogliere Caldera, la nuova mappa di gioco ispirata a un'isola del Pacifico del 1944. Da qui il cambio nome in Call of Duty Warzone Pacific. Ormai il battle-royale di Activision non è più legato alla Guerra fredda di Call of Duty: Black Ops Cold War, ma alla Seconda Guerra mondiale di Call of Duty: Vanguard. Un profondo passaggio che porta con sé nuove ambientazioni, molto diverse tra loro.
Un intrigante mix di zone costiere, montuose e cittadine, che nasconde al suo interno punti di interesse suggestivi come il porto, la miniera e la capitale, per fare qualche esempio tra i 15 disponibili. Ognuno di questi risponde alle esigenze di chi gioca, dipende se si prediligono gli spazi chiusi e angusti per attacchi a sorpresa oppure aree aperte per assalti adrenalinici. Tra le altre novità di Call of Duty Warzone Pacific, si segnala la presenza di 40 armi da fuoco principali, tutte personalizzabili tramite le mimetiche sbloccabili e gli accessori dell'armaiolo. Sono previsti inoltre 12 Operatori S.O.T.F. 002-005, che verranno annunciati nel corso della Stagione 1.
Per quanto tutto questo possa apparire interessante, la realtà dei fatti è ben diversa. A partire dal primo rilascio di Caldera, gli utenti che hanno potuto testare l'aggiornamento l'8 dicembre scorso hanno riscontrato numerosi problemi. Da casi di crash su tutte le piattaforme (in particolare modo su PlayStation 4 e PlayStation 5) a freeze improvvisi che bloccano le funzionalità delle console, fino all'impossibilità di accedere ai contenuti di gioco dopo il riavvio. A tutto questo si aggiungono bug e glitch, spesso invalidanti. Raven Software, il team di sviluppo dietro Call of Duty Warzone Pacific, è già al lavoro per la risoluzione di questi problemi.
Tuttavia, potrebbe volerci più tempo del dovuto: come riportato da Gamerant, è da tre giorni consecutivi che il dipartimento di assicurazione della qualità di Raven è in sciopero in seguito ai licenziamenti inaspettati di almeno una dozzina di membri del team, quando la direzione aveva promesso precedentemente migliori retribuzioni per il lavoro su Warzone. Il team di controllo qualità chiede quindi ad Activision di riassumere i dipendenti licenziati. Un nuovo episodio che aggrava ulteriormente la situazione già grave in cui si trova la compagnia dopo lo scandalo esploso a luglio 2021.