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Carta dei principi della rete, Profumo lancia la consultazione popolare

In attesa del prossimo Internet Governance Forum di Baku il Ministro dell’Istruzione chiede agli italiani di esprimere la loro opinione per redigere quella che sarà la posizione dell’Italia su Internet nel mondo. Che fine ha fatto intanto la consultazione pubblica sull’Agenda Digitale?
A cura di Angelo Marra
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Improvvisamente la nostra opinione di cittadini è diventata importante per il Governo. Non temete, non si tratta di prendere in considerazione le indicazioni provenienti dalla società civile nell'individuare cariche e poltrone per agenzie come AgCom o Agenzia Digitale; i "netizens" ci hanno provato, suggerendo candidature di esperti di provata competenza, avulsi dai canonici giochi di palazzo, e come è andata a finire lo sappiamo tutti quanti (Cencelli docet). La ben più nobile missione a cui l'italico popolo è chiamatoa raduno invece è la stesura della Carta dei Principi Fondamentali della rete, ovvero quella che nel mondo sarà la posizione del nostro paese nei confronti di internet e del suo universo.

Il Ministro Profumo ha infatti indetto una consultazione popolare (qui il pdf)  per ascoltare ed includere nel documento quella che è l'opinione dei cittadini riguardo a questa tematica, un contributo imprescindibile da parte di "coloro che quotidianamente usano e costruiscono la rete e le sue applicazioni". In pratica le stesse identiche persone che nei mesi scorsi hanno provato più volte ad esprimere la loro idea sulle questioni più importanti come gli enti che si occupano della digitalizzazione del nostro paese o che garantiscono pluralismo e libertà di informazione, e che sono state puntualmente ignorate.

Questa volta però non sarà così e finalmente gli italiani potranno contribuire ad una carta che non sarà in nessun modo vincolante per l'azione del Governo nè andrà ad intaccare i principi alla base delle brillanti soluzioni offerte finora come sostegno e sviluppo della digitalizzazione del nostro paese (a partire dalla mancia di 1000 euro di Passera a chi apre une-commerce a finire al pc in ogni scuola di Profumo, senza capire chi insegnerà ai giovani ad usarli e cosa dovranno farci).

Diciamoci la verità, l'iniziativa di per sè sarebbe nobile, come lo sono sempre quelle che prevedono la partecipazione attiva dei cittadini su tematiche che li riguardano da vicino, se non fosse che tale strumento democratico viene adoperato solo per questioni di minor rilevanza (come la stesura di una carta non vincolante) oppure si trasforma nell'ennesimo proclama inutile come il lancio di IDEARIO, la precedente consultazione pubblica voluta da Profumo e che avrebbe dovuto contribuire ai lavori della Cabina di Regia, di cui non si hanno più notizie ormai da tempo.

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