Class action contro Facebook, investitori truffati?
Un nuovo scandalo rischia di colpire Facebook e il suo sempre più critico ingresso in Borsa. Mentre il titolo precipitava a Wall Street Bloomberg ha reso nota la notizia di una class action degli utenti contro la piattaforma per violazione e tracciamento dei dati degli iscritti. Contemporaneamente sul social network e sul Nasdaq, che si è occupato della IPO, è piovuta la furia degli investitori per i ritardi nel lancio delle quotazioni e per gli errori nella prenotazione e nell'assegnazione delle azioni. I guai per Facebook però non sono affatto finiti. È appena giunta la notizia di un'altra azione legale contro il sito di Zuckerberg e questa volta la situazione potrebbe essere gravissima.
LE INFORMAZIONI TENUTE NASCOSTE – Da un paio di giorni infatti si susseguono notizie che vogliono che i principali azionisti di Facebook sapessero in anticipo che il titolo sarebbe sceso di molto in Borsa. Il problema è stato che queste informazioni importantissime, anzi vitali se si tratta di una IPO per altro di tale portata, sono state tenute segrete e condivise soltanto dalle grandi banche d'affari e gli altri grandi azionisti. Quelli più piccoli sono stati mandati al macello, senza la consapevolezza dello stato reale in cui verte l'azienda e privati di informazioni fondamentali nella valutazione dell'acquisto di un titolo. Si tratterebbe di un fatto clamoroso sul quale è previsto a brevissimo un intervento della SEC, la commissione di controllo della Borsa americana, nota per avere la mano pesantissima dinnanzi a reati di questa portata. Per ora da parte degli azionisti coinvolti non c'è stato alcun commento mentre gli investitori truffati hanno avviato una class action denunciando le irregolarità. Se la denuncia dovesse essere provata si tratterebbe di un evento clamoroso, il primo relativo ad un'IPO tecnologica, destinato ad incrinare a lungo la fiducia del mercato nel titolo.