Quella di oggi è una giornata di grandi annunci per Apple, che dopo aver previsto la costruzione di un nuovo campus e il rimpatrio di una parte dei suoi capitali parcheggiati all'estero, ha ora annunciato che il prossimo aggiornamento di iOS porterà con sé una funzione che consentirà agli utenti di decidere se attivare o meno il rallentamento del processore per preservare la batteria. Una decisione che di fatto rappresenta una risposta alle forti polemiche che hanno colpito l'azienda di Cupertino a causa della decisione di rallentare i vecchi modelli di iPhone a distanza di qualche anno dalla loro uscita, quando la batteria comincia a deteriorarsi e può quindi portare ad improvvisi spegnimenti del dispositivo.
"Forniremo agli utenti la possibilità di visualizzare la salute della batteria in maniera davvero trasparente" ha spiegato Tim Cook durante un'intervista alla ABC News. Cook ha inoltre affermato che l'aggiornamento arriverà nel corso del prossimo mese nella versione beta dedicata agli sviluppatori, mentre gli utenti dovranno attendere qualche settimana in più. Cook ha poi spiegato che l'update informerà in maniera più trasparente gli utenti quando l'iPhone riduce le sue performance per prevenire spegnimenti improvvisi.
"Se non volete questa funzione, potrete disabilitarla" continua Cook, specificando però che questa scelta non è raccomandata proprio in virtù dell'obiettivo di preservare la batteria e le funzionalità dello smartphone su cui si basa questa procedura. Presto, quindi, saranno gli utenti a poter decidere se disattivare questa funzione e non rallentare i propri iPhone, con il rischio però che i dispositivi subiscano riavvii improvvisi. L'aggiornamento dedicato agli sviluppatori è atteso per febbraio, mentre gli utenti lo riceveranno probabilmente nel corso di marzo.
Come funziona il rallentamento e quali iPhone coinvolge
Lo scorso mese Apple ha pubblicato una lettera nella quale si scusava per le "incomprensioni" relative al fatto che i vecchi iPhone vengono rallentati per preservare la durata del dispositivo quando la batteria si deteriora negli anni. Una procedura che la stessa Apple aveva ammesso di mettere in pratica proprio per compensare il naturale decadimento delle batterie, ma che ha sollevato un polverone di lamentele e class action. Un approccio giustificato dal fatto che, secondo Apple, il progressivo degradarsi della batteria potrebbe portare a spegnimenti improvvisi del dispositivo. Una scelta “a fin di bene” quindi, che però non è andata giù a tutti i consumatori, soprattutto quelli che nelle ultime settimane hanno avviato diverse class action negli Stati Uniti. Gli smartphone coinvolti sono gli iPhone 6, iPhone 6 Plus, iPhone 6s, iPhone 6s Plus, iPhone SE, iPhone 7 o iPhone 7 Plus.