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Con iOS 12.1 anche le prestazioni di iPhone X, 8 e 8 Plus potranno rallentare

L’ultimo aggiornamento del sistema operativo Apple introduce il sistema di limitazione delle prestazioni del processore che entra in azione in presenza di batterie degradate. La soluzione non è inedita ed è pensata per prevenire lo spegnimento improvviso dei dispositivi in condizioni di carico, ma sta causando polemiche per due motivi.
A cura di Redazione Tech
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All'interno del proprio aggiornamento ad iOS 12.1 diffuso in questi giorni da Apple su tutti gli iPhone e iPad compatibili, il gruppo di Cupertino ha inserito una novità dedicata a iPhone X, iPhone 8 e iPhone 8 Plus: un sistema pensato per limitare le prestazioni del processore in presenza di batterie in stato particolarmente degradato. Scoperta dai primi curiosi in possesso degli iPhone del 2017 ma descritta in realtà anche sul sito di Apple, la funzionalità a dire il vero non è del tutto inedita, anzi è una trasposizione esatta del sistema applicato da tempo sugli iPhone di generazioni precedenti, e serve a evitare che i telefoni si spengano nel momento in cui il processore, al massimo dei giri, dovesse chiedere troppa energia a una batteria non più in grado di fornirla.

Ciononostante la notizia sta destando scalpore in giro per la Rete, principalmente per due motivi. Il primo è che l'implementazione della funzionalità su iPhone X e sui suoi cugini rimanda alla vicenda poco trasparente di come Apple abbia inizialmente deciso di adottare questo sistema, ovvero in modo unilaterale e senza avvisare gli utenti. Definita ai tempi batterygate, la scoperta, un anno fa, di questa pratica ha causato un vero e proprio putiferio tra i fan del marchio, ha costretto l'azienda a scusarsi per quanto fatto ed è tra le ragioni per cui l'Antitrust nostrano ha recentemente multato per obsolescenza programmata la casa di Cupertino qui in Italia. Il secondo motivo è più tecnico e riguarda il fatto che iPhone X, iPhone 8 e iPhone 8 Plus sono dispositivi relativamente recenti, e che le loro batterie non dovrebbero avere problemi dopo appena 12 mesi (o meno) di utilizzo.

Con tutta probabilità però la società si sta semplicemente portando avanti sul futuro: il sistema di limitazione delle prestazioni del processore in effetti entra in azione solo quando il software diagnostico del telefono rileva una batteria in stato degradato, il che può avvenire anche più in là nel corso della vita dispositivo. Quel che è importante è che, come sui gadget degli anni scorsi, la funzionalità agisce con modalità chiare, avvisando l'utente attraverso una notifica e dandogli sia la possibilità di controllare lo stato della batteria che di disattivare il limitatore attraverso un'apposita sezione nelle impostazioni del dispositivo.

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