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Connessioni 5G: test superati per Vodafone e Huawei in aree con copertura limitata

Chiamata tecnicamente “uplink & downlink decoupling”, la tecnologia utilizzata nei test di Vodafone e Huawei garantirà un segnale più potente anche nelle aree in cui la copertura 5G potrebbe essere sensibilmente limitata utilizzando le attuali tecnologie di comunicazione.
A cura di Dario Caliendo
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Ottime notizie per tutti gli utenti in attesa delle connessioni ultra-veloci 5G che vivono in aree con copertura limitata. Vodafone, in collaborazione con Huawei, ha completato la prima sperimentazione al mondo di una nuova tecnologia che permetterebbe di estendere la portata delle reti cellulari di quinta generazione, anche in zone italiane in cui il segnale è più scarso.

Grazie alla tecnologia utilizzata dal gestore inglese e Huawei è stata superata un'enorme limitazione dovuta alla frequenza –  quella a 3.7 GHz assegnata dal Ministero per lo Sviluppo Economico – che permetterebbe la connessione di molti utenti contemporaneamente ma in un'area più ridotta: in soldoni, senza questa innovativa soluzione, le zone del Bel Paese in cui attualmente la copertura risulta già limitata, avrebbero dovuto rinunciare alle velocità del 5G.

La soluzione pensata da Vodafone e Huawei è geniale. Invece di utilizzare una singola banda per far comunicare uno smartphone e la rete, sono state utilizzate due frequenze distinte per il downlink (il download dei dati dalla rete) e l'uplink (l'invio dei dati alla rete), con risultati sorprendenti.

Nei test i tecnici del gestore hanno messo a confronto due configurazioni per la rete 5G. Nel primo scenario è stata utilizzata la stessa banda sia per l'uplink che per il downlink, mentre nel secondo test è stata utilizzata una banda ad alta frequenza per il downlink e una banda a bassa frequenza per l'uplink: Vodafone ha registrato un miglioramento di un fattore 10 di intensità del segnale in uplink nel caso in cui si utilizzassero bande diverse.

La tecnica del "disaccoppiamento" non è un concetto estremamente nuovo, ma è la prima volta che viene utilizzata in una rete geografica con connessioni 5G. Chiamata tecnicamente "uplink & downlink decoupling", questa tecnologia verrà a breve standardizzata da 3GPP, l’ente di standardizzazione delle tecnologie mobili, e garantirà un segnale più potente anche nelle aree in cui la copertura 5G potrebbe essere sensibilmente limitata utilizzando le attuali tecnologie di comunicazione.

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