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Così il figlio disabile del CEO di Microsoft ha trasformato l’azienda

Da anni Microsoft ha l’obiettivo di rendere accessibili i suoi prodotti alle persone caratterizzate da disabilità. Un approccio che ha fondamenta non solo nel DNA dell’azienda, ma anche nella vita privata del suo attuale CEO, Satya Nadella, che da ormai 22 anni convive con un figlio disabile.
A cura di Marco Paretti
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Da anni Microsoft ha avviato un processo di trasformazione dei suoi servizi e dei suoi dispositivi con l'obiettivo di renderli accessibili a quanti più utenti possibili, con un'attenzione particolare verso i meno fortunati e le persone caratterizzate da disabilità. Un approccio che ha fondamenta non solo nel DNA dell'azienda, ma anche nella vita privata del suo attuale CEO, Satya Nadella, che da ormai 22 anni convive con un figlio disabile. Si chiama Zain ed è stato colpito da paralisi cerebrale e da gravi problemi alla vista. "Dopo Zain le cose sono cambiate per me" ha spiegato Satya. "Ha avuto un impatto profondo su come penso e come mi relaziono con le persone.".

Della nascita del figlio Satya ha parlato in un lungo post pubblicato su LinkedIn e intitolato "Il momento che ha cambiato per sempre le nostre vite", dove è presente un estratto del suo libro Hit Refresh. All'interno del testo il CEO di Microsoft racconta i drammatici momenti che nel 1996 hanno portato alla nascita di Zain, affetto da asfissia prenatale che lo ha costretto alla sedia a rotelle per la vita. "Una delle cose che mi ricordo più chiaramente è la reazione di mia moglie Anu" prosegue Satya. "Piuttosto che chiedersi ‘perché a noi?' si è istintivamente preoccupata del dolore di nostro figlio prima del suo".

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Diventare padre di un bambino con necessità speciali è stato un punto di svolta per Satya, non solo a livello personale ma anche e soprattutto dal punto di vista professionale. Il suo approccio nei confronti della disabilità è uno dei principali elementi che guidano la sua Microsoft e che hanno aiutato i team dell'azienda di Redmond a sviluppare una serie di soluzioni pensate appositamente per rendere più accessibili i prodotti. In Windows 10, per esempio, la funzione di assistente vocale consente di "ascoltare" gli elementi a schermo e interagire con essi anche in caso di cecità; l'Eye Control permette di controllare mouse e tastiera utilizzando gli occhi; l'app Seeing AI può aiutare a leggere indicazioni e scritte a chi ha gravi problemi di vista; Learning Tools aiuta gli studenti dislessici a lavorare su strumenti come Word, Outlook ed Edge. Una serie di traguardi raggiunti grazie anche all'integrazione all'interno della forza lavoro di Microsoft di diverse persone caratterizzate da disabilità.

Uno dei più grandi passi in avanti da questo punto di vista è arrivato con l'introduzione dell'Adaptive Controller, uno speciale adattatore che consente a chiunque di giocare con l'Xbox attraverso l'utilizzo di varie periferiche compatibili con le singole disabilità. Possono essere grandi pulsanti o piccoli interruttori, tappetini sensibili al tocco o interfacce in grado di rilevare il movimento degli occhi: collegandoli all'Adaptive Controller gli utenti sono in grado di superare le limitazioni di un controller normale e giocare davvero ai videogiochi. "Abbiamo ancora molto da fare, ma Zain mi ricorda che ci possiamo arrivare" conclude Satya. "È la gioia della nostra famiglia, la cui forza e calore mi ispirano a continuare a spingere i confini della tecnologia".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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