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Diritto all’oblio, domani il voto in Europa

L’UE è chiamata a votare le modifiche alla direttiva sulla protezione dei dati personali del 1995. Tra le novità la possibilità per gli utenti di richiedere la totale cancellazione dei dati in mano alle aziende, anche a molti anni di distanza.
A cura di Angelo Marra
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Diritto all oblio domani il voto in Europa

Le nuove generazioni stanno crescendo in un era in cui i social network vantano una pervasività tale nelle nostre vite da sostituire a volte (in modo preoccupante) la realtà che ci circonda.

I numeri del resto parlano chiaro; solo su Facebook sono quasi un miliardo le persone che affidano pensieri, foto, video e tutto ciò che riguarda la loro sfera personale alle piattaforme social. Quest'ultime poi sono particolarmente golose di dati degli utenti, linfa vitale per le pubblicità con cui assillare gli iscritti.

Per aggiornare i datati regolamenti in materia di privacy ed istituire un testo unico per tutti e 27 gli stati membri, domani l'Europa voterà la revisione della vigente normativa in materia di privacy, risalente ormai dal lontano 1995.

Questo update si è visto necessario proprio nell'ottica delle nuove generazioni che potrebbero incorrere in svantaggi qualora le aziende dovessero conservare informazioni su di loro risalenti a molti anni prima.

In parole semplici, se fino a ieri pubblicavate vostre foto magari in condizioni “imbarazzanti” (qualche sabato sera particolarmente frizzantino, per esempio), forti della vostra condizione di studenti, un domani le stesse immagini potrebbero crearvi qualche piccolo problema magari in prossimità di un colloquio di lavoro.

Non è un mistero infatti che sempre più aziende ritengano molto più istruttivo studiare i profili dei candidati tramite le loro pagine sui social network piuttosto che sfogliare quintali di curricula infarciti di balle, ed è pieno diritto di chiunque pretendere un maggiore controllo sulle informazioni condivise in rete, potendo richiedere anche che queste vengano rimosse anche se risalenti a molto tempo prima.

Il nuovo regolamento si basa su alcuni principi molto importanti e richiama generalmente una maggiore trasparenza nel trattamento dei dati degli utenti. Il testo prevede che gli utenti siano informati in maniera chiara su quali tipi di dati siano in possesso delle aziende, quale sarà il loro utilizzo, per quanto tempo saranno conservati e se esiste la possibilità che questi vengano ceduti a soggetti di terze parti.

Ogni utente avrà la possibilità di accedere completamente a tutte le informazioni condivise e di richiederne la rimozione parziale o totale. Quest'ultima regola non sarà applicata alle testate giornalistiche, ammesso che queste conservino i dati in forma legale ed ufficiale.

Facebook, Google e tutte le altre società che detengono informazioni sui propri utenti saranno poi obbligate per legge a comunicare ai cittadini l'eventuale furto parziale o totale dei dati in loro possesso entro e non oltre le 24h dall'accaduto. Tutte queste novità riguarderanno i 27 Stati membri a prescindere dalla collocazione di server e sedi legali delle aziende che operano in Europa.

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