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Elon Musk vale 39 miliardi di dollari, ma non ha contanti e deve chiedere prestiti

È il paradosso che coinvolge da ormai diverso tempo il fondatore e CEO di Tesla: tutto il suo valore è costituito dalle azioni delle sue aziende, che non può liquidare per non rischiare di perdere il controllo delle sue realtà. Così i 39 miliardi figurano solamente sulla carta.
A cura di Marco Paretti
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Il valore di Elon Musk si assesta intorno ai 39 miliardi di dollari, ma per mantenere il suo tenore di vita deve chiedere continuamente prestiti. È il paradosso che coinvolge da ormai diverso tempo il fondatore e CEO di Tesla: tutto il suo valore è costituito dalle azioni delle sue aziende, che non può liquidare per non rischiare di perdere il controllo delle sue realtà. Così i 39 miliardi figurano solamente sulla carta, ma nella realtà Musk non ha contanti. E per mantenere stile di vita e investimenti nella tecnologia deve chiedere prestiti, spesso molto corposi.

Lo sottolinea approfonditamente un lungo report del The Wall Street Journal sull'imprenditore americano, dove viene spiegato che in questo momento Musk non può permettersi di liquidare le sue azioni per evitare di perdere il controllo delle sue aziende. Di Tesla, per esempio, Musk possiede il 20 percento delle azioni, pari a circa 29 miliardi di dollari alla valutazione corrente. Mantenere questa fetta è fondamentale per garantirgli il controllo sull'azienda, soprattutto in un periodo dove la sua leadership è fortemente criticata da più lati. Insomma, molte persone raccoglierebbero al volo l'occasione di escludere Musk dalla guida della realtà automotive.

Questo significa però che Musk è miliardario solo sulla carta, ma in tasca ha ben pochi soldi se non quelli prestati. Attualmente Musk avrebbe impegnato circa la metà delle azioni Tesla come garanzia per i prestiti ottenuti finora. Una situazione paradossale, ma comprensibile, anche considerando il fatto che da Tesla non prende uno stipendio, come spesso accade per i CEO della Silicon Valley. Ma il paradosso si è ulteriormente complicato in questi giorni, quando l'imprenditore ha sbloccato una stock option pari a un miliardo di dollari: per esercitarla deve disporre di 592 milioni di dollari. Che Musk non avrebbe al momento. Per questo, forse, l'imprenditore sta vendendo tutte le sue case come annunciato la scorsa settimana.

D'altronde Musk ripete ciclicamente di essere "povero". Prima dell'ingresso di Tesla in borsa, l'imprenditore aveva spiegato a un giudice, nell'ambito del divorzio dalla prima moglie, di non avere più contanti e di aver chiesto prestiti di emergenza agli amici per supportare la sua famiglia e pagare le spese. Anche lo scorso anno, nella causa intentata dal soccorritore tailandese chiamato "pedofilo" da Musk durante il soccorso di un gruppo di ragazzi intrappolati in una caverna inondata, il magnate ha dichiarato di non avere liquidità. Attualmente il fondatore di Tesla ha messo in vendita tre magioni in California e prevede di vendere quattro altre case a Bel-Air. Dopo la vendita Musk non sa dove vivere: "Probabilmente affitterò una piccola casa da qualche parte" ha scritto al WSJ.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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