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Facebook, Google e Amazon di nuovo davanti al Congresso USA: pronte nuove regole

Amazon, Google, Facebook sono tutti di nuovo chiamati ad affrontare nuove udienze di fronte al Congresso americano. Il motivo è che la commissione anti trust Usa ha iniziato ad indagare di nuovo, da circa un mese, su tutti i grandi colossi tech, con l’obiettivo di arrivare ad una regolamentazione dell’intera industria tecnologica.
A cura di Francesco Russo
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Amazon, Google, Facebook sono tutti di nuovo chiamati ad affrontare nuove udienze di fronte al Congresso americano. Il motivo è che la commissione antitrust Usa ha iniziato ad indagare di nuovo, da circa un mese, su tutti i grandi colossi tech, con l'obiettivo di arrivare ad una regolamentazione per evitare nuovi scandali, come quello di Cambridge Analytica, e di regolare meglio nuove iniziative come Libra, la valuta annunciata da Facebook qualche settimana fa. L'intento della "Commissione sulla magistratura" del Congresso è quello di affrontare i grandi temi legati alla concorrenza con i diretti interessati, mentre la "Commissione sulle banche" del Senato sta effettuando verifiche specifiche su Libra. Si tratta di un'azione della politica americana che segue quello che è l'ormai noto intento del presidente Usa, Donald Trump, ossia quello di arrivare a regolamentare tutta l'industria tecnologica, un settore che vale centinaia di miliardi di dollari. Il valore di 5 delle aziende tech americane più importanti è pari alla ricchezza totale della Germania, tanto per fare un esempio.

Il Congresso americano chiama in audizione tutti i grandi colossi tech allo scopo di arrivare ad una regolamentazione definitiva del settore, da qualche anno sotto l'occhio del ciclone per via di continui scandali. Ora la politica americana, seguendo la strada indicata da Donald Trump, che non ne ha fatto mai mistero, vuole proseguire in maniera decisa per dare nuove regole al settore. Quel settore che per anni hanno costituito la realizzazione del "sogno americano" e che oggi, invece, si trovano ad essere coinvolte in situazioni che quel sogno rischiano di cancellarlo definitivamente.

Del resto le autorità europee e americane hanno già iniziato da qualche anno a perseguire azioni da parte dei colossi tech che hanno violato regole esistenti. Sono diversi i fascicoli che la commissione europea ha ormai aperto contro Google e Facebook, ed è di qualche giorno fa la notizia della mega multa di 5 miliardi di euro da parte della Federal Trade Commission ai danni di Facebook per lo scandalo Cambridge Analytica.

Le proposte degli USA per regolare i colossi tech

Ma la politica Usa vuole di più. E così il senatore democratico della Virginia, Mark Warner, e dal senatore repubblicano del Missouri, Josh Hawley hanno di recente presentato una proposta di legge, la "Designing Accounting Safeguards to Help Broaden Oversight and Regulations on Data Act", da cui nasce l'acronimo DASHBOARD, che costringere e i grossi player digitali, ossia le piattaforme digitali con più di 100 milioni di utenti, a rendere pubblici il valore dei dati attraverso un report, diffuso ogni 90 giorni, contenente tutte le informazioni raccolte e, quindi, anche il loro valore.

Da segnalare anche l'intenzione della senatrice democratica del Massachusetts Elizabeth Warren che da tempo lamenta dell'enorme potere gestito dai colossi tech: "Le grandi aziende tecnologiche di oggi hanno (troppo potere sulla) nostra economia, la nostra società e la nostra democrazia". Si delinea quindi un intento bipartisan della politica americana che vuole regolamentare il settore tech, uno dei settori nevralgici per l'economia americana.

Accanto a tutto questo ci sono le grandi questioni legate ai prezzi: molto sentito negli Usa è il caso che riguarda Apple, che avrebbe "gonfiato" i prezzi delle app e di recente la Corte Suprema ha dato il via libera per una grande class action che potrebbe costituire non pochi problemi per il colosso di Cupertino. E poi, più recente, c'è il caso Libra, la moneta digitale annunciata di recente da Facebook che potrebbe costituire più di un problema per le autorità americane.

La politica americana di appresta ad incontrare i colossi tech per cercare di recuperare quella "debolezza" di cui ha parlato di recente anche Bennie Sanders, senatore repubblicano, già candidato alle presidenziali Usa avversario di Donald Trump, che da sempre ha lamentato dello strapotere delle aziende tech. L'incontro è fissato per la giornata di martedì 16 luglio e vedremo come andrà.

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