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Facebook vuole Titan Aerospace: in arrivo i droni anti-digital divide [VIDEO]

Zuckerberg le vuole provare tutte per portare la connettività a basso costo in zone non coperte: presto potrebbe sfruttare i droni di Titan Aerospace, un’azienda specializzata che ha realizzato due modelli in grado di volare per 5 anni senza sosta.
A cura di Dario Caliendo
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Zuckerberg l'aveva messo bene in chiaro anche nel corso della conferenza stampa in occasione del Mobile World Congress di Barcellona e a quanto pare è sempre più determinato a compiere la sua missione: diminuire sostanzialmente il digital-divide planetario. Proprio con lo scopo di introdurre i sistemi di comunicazione wireless in aree ancora sprovviste da copertura di rete, Facebook potrebbe acquisire Titan Aerospace per sessanta milioni di dollari: si tratta di un'azienda specializzata nella progettazione e nello sviluppo di Droni autonomi, che da poco ha introdotto due nuovi modelli in grado di autoricaricarsi sfruttando l'energia solare.

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Nati con lo scopo di effettuare mapping fotografici e monitoraggi atmosferici, i droni Solara 60 e Solara 50 sono una sorta di velivoli da alta atmosfera, in grado di raggiungere una quota di circa ventimila metri e volare per cinque anni senza mai fermarsi, proprio grazie alla batteria integrata che viene ricaricata sfruttando un sistema di cellule fotovoltaiche poste sulle ali dei dispositivi.

Dotati di un ripetitore radio che "riceve i segnali dai trasmettitori su canali radio selezionali e li ritrasmette su un'altra frequenza al ricevitore" questa tipologia di drone è ideale per il progetto di Zuckerberg e promette l'estensione dei sistemi di comunicazione vocale e di dati a zone che, per motivi tecnici o politici, attualmente non risultano coperte da alcun tipo di connettività accessibile a tutti.

Stimolare la crescita del processo di digitalizzazione di un Paese finora non sviluppato in tal senso, porterebbe ad una crescita economica non indifferente, aumentando il PIL ed i posti di lavoro e permettendo un consistente aumento della produttività. In effetti lo scopo di Zuck è proprio questo: connettere il mondo, stimolare la digitalizzazione dei Paesi emergenti e – indirettamente – aumentare il numero degli utenti che si connetteranno ad una delle sue piattaforme.

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"Tutto ciò che ha realizzato Facebook è stato dare alle persone di tutto il mondo il potere di connettersi." – spiega il CEO del social network –  "Ci sono enormi barriere nei Paesi in via di sviluppo che impediscono il collegamento dell’economia della conoscenza. Facebook grazie ad Internet.org ha deciso di riunire partner globali, per lavorare insieme e superare queste sfide."

Insomma, appare palese che tutte le energie di Mark Zuckerberg siano rivolte allo studio di una soluzione per diminuire il digital-divide planetario ed introdurre la connettività a basso costo e – di conseguenza – il social messaging anche nei restanti due terzi del pianeta: un obbiettivo indubbiamente titanico, che se portato a termine spingerà sempre di più gli utenti di tutto il mondo, in un modo o nell’altro, a connettersi alla rete di Zuckerberg.

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