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FaviJ denuncia un calo di visualizzazioni: ecco perché

FaviJ lamenta di avere un calo di visualizzazioni a causa di difetti da parte di YouTube, ipotizzando l’esistenza di bug e di conseguenze avverse dovute alla AdPocalypse. La spiegazione però potrebbe essere molto più semplice: il pubblico non resta sempre uguale e col tempo cambiano anche le sue esigenze.
A cura di Juanne Pili
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In un recente video FaviJ lamenta di essere stato penalizzato da un misterioso bug nel sistema degli algoritmi di YouTube, vedendo i suoi video penalizzati e sempre meno seguiti rispetto a prima. Tra i sospetti ci sarebbe anche la famigerata AdPocalypse. Questa però andrebbe contestualizzata. Riguarda il serio pericolo che contenuti diseducativi (magari incitanti all’odio) e vere e proprie fake news, scoraggino gli inserzionisti di AdSense (la piattaforma di Google che permette l’esistenza di spazi pubblicitari nei video), come è effettivamente accaduto: molte aziende non vogliono essere associate a contenuti controversi, a prescindere dalla qualità con cui un certo argomento viene trattato, ecco quindi che molti creatori a causa di parole chiave "divisive" si sono trovati i video demonetizzati o con una riduzione notevole degli introiti pubblicitari. Questo però è un problema che tocca marginalmente chi come FaviJ da anni si è costruito un pubblico prevalentemente di minorenni interessati a guardare i suoi gameplay. Allora a cosa si deve il calo di visualizzazioni riscontrate dal più popolare youtuber italiano?

Il mistero degli algoritmi di YouTube

Tutto verte attorno al modo in cui gli algoritmi permettono ad un video di posizionarsi nelle classifiche fino a diventare una tendenza di YouTube. I meccanismi che portano un contenuto a finire tra i consigliati nella home dei vari fruitori della piattaforma, o a far comparire puntualmente le loro notifiche ai follower, sono complessi e non del tutto comprensibili ai più. Facciamo notare però che nel momento in cui scriviamo, il video di di FaviJ dove lamenta questo presunto "bug", il quale non sembra rivolgersi al solito pubblico di ragazzini – bensì ad una più specifica cerchia di adulti – risulta terzo nelle tendenze di YouTube Italia. Si tratta di un indizio di non poco conto.

Il bug dei follower che crescono

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Lamentazioni precedenti sono state già pubblicate da creatori di Youtube, per lo più gamer e creatori di video prank (video di presunti scherzi, in ambienti privati o in pubblico). Si tratta di contenuti per un pubblico molto giovane, ma le generazioni cambiano ogni anno e col tempo i follower crescono, desiderando contenuti un po’ più adulti, anche se non necessariamente profondi. Pensiamo alle lamentele di Anima proprio quando la cosiddetta AdPocalypse era agli inizi. Anche creatori come Redez (canale "Tutto Sbagliato"), coautore di QDSS assieme al socio Synergo ha riscontrato dei cali di visualizzazione, notando però che questo succede solo nel suo canale personale. QDSS col tempo è cresciuto, sviluppandosi anche in diversi canali specializzati (QDSS2 e QDSS Trash), rivolgendosi ad un pubblico di diverse fasce d'età.

La nuova politica di YouTube sui contenuti

Come fa notare anche il noto critico di YouTube dellimellow la definizione di “bug” – priva di un contesto che lo definisca chiaramente – è molto semplicistica, mentre sarebbe più corretto parlare di nuove politiche della piattaforma, dovute certamente alle stesse ragioni che hanno portato alla AdPocalypse, ma non può essere una spiegazione che vale sempre per tutti. Tanti canali “di nicchia” che forniscono un servizio di approfondimento su determinati temi, i quali sono sempre più accessibili ad adulti e giovani adulti, non sembrano aver subito danni da parte di questo “bug”, ci riferiamo non solo a QDSS, ma anche alla divulgazione scientifica di Dario Bressanini o all’approfondimento su vari temi di attualità di WesaChannel e Alessandro Masala (che pure lamentò delle perdite a causa della AdPocalypse). Insomma, il problema che affligge FaviJ e altri creatori di YouTube non sembra dovuto specificamente ad un bug – e solo in parte agli strascichi della AdPocalypse – mentre molto si potrebbe spiegare con l'incapacità di rinnovarsi e rispondere alle nuove esigenze dei follower, da parte di chi da anni continua a proporre sempre gli stessi format, focalizzati per una fascia di pubblico molto giovane, la quale sempre più tende a preferire altre piattaforme, come Twitch e Snapchat.

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