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Francia, approvata definitivamente la legge sulla sorveglianza di massa

Il più alto organo costituzionale francese ha approvato la controversa legge che espande le possibilità di sorveglianza del governo. Con una decisione pubblicata giovedì, il Consiglio Costituzionale francese ha definitivamente confermato che tutti i punti – a parte tre – della legge sono in linea con la costituzione francese.
A cura di Marco Paretti
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francia sorveglianza

Il più alto organo costituzionale francese ha approvato la controversa legge che espande le possibilità di sorveglianza del governo. Con una decisione pubblicata giovedì, il Consiglio Costituzionale francese ha definitivamente confermato che tutti i punti – a parte tre – della legge sono in linea con la costituzione francese, permettendo quindi l'effettiva entrata in vigore della nuova regolamentazione. La conferma è arrivata nonostante la grande opposizione delle organizzazioni per la difesa della libertà, che da subito hanno contestato la legge facendo appello alla Corte Costituzionale per i tanti dubbi di legittimità.

La legge, approvata dal parlamento a maggio, espande notevolmente il potere di indagine e intelligence nelle mani dei servizi segreti francesi in ottica di informazione e, soprattutto, di sicurezza. Viene esteso il potere delle intercettazioni, potere che già molti esperti ritengono responsabile di una notevole "raccolta di massa" di dati dei cittadini francesi come mai si era vista prima nel paese. Ma quello che colpisce molti in merito a questa nuova legge, è l'introduzione delle scatole nere, "boîte noire", capaci di raccogliere tutti i metadati di coloro che navigano su internet. Tutti i provider dovranno quindi dotarsi di questo nuovo strumento, attraverso cui verranno filtrate tutte le informazioni.

Manuel Valls

Grazie a questa legge, il governo potrà autorizzare una stretta sorveglianza – compresa l'introduzione di microfoni, videocamere e software di spionaggio nelle case dei sospetti – con motivazioni molto vaghe, come un interesse "relativo a politiche estere" e la lotta alla "criminalità organizzata". La nuova regolamentazione è stata proposta in seguito agli attacchi avvenuti a gennaio nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo. Le critiche sono state immediate, sia da parte dei cittadini che dei provider, i quali l'hanno paragonata al Patriot Act degli Stati Uniti. Persino il presidente francese François Hollande ha chiesto al Consiglio Costituzionale di rivedere la legge dopo la sua approvazione.

Giovedì il consiglio ha bloccato tre punti previsti dalla legge, incluso quello che avrebbe permesso al governo di intercettare ogni comunicazione inviata o ricevuta oltreoceano. Un altro punto rigettato prevedeva la possibilità di avviare la sorveglianza senza autorizzazione del primo ministro in caso di minacce urgenti. "Le misure di sorveglianza autorizzate da questa legge sono decisamente fuori scala" ha commentato Gauri van Fulik, direttore di Amnesty International in Europa e Asia. "Molte fasce di popolazione potrebbero presto trovarsi sotto sorveglianza senza un'approvazione preventiva. Le agenzie americane e inglesi sono state denunciate da tutto il mondo, eppure sembra che la Francia voglia seguire proprio il loro esempio mettendo in piedi un sistema di sorveglianza senza controllo".

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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