Sanremo 2019 ha aperto i battenti e, questa volta, Pornhub ha tenuto il passo. Se due anni fa il 15 percento in meno di italiani hanno visitato il sito del colosso del porno, e l'anno scorso le visite al sito sono calate sensibilmente, quest'anno gli italiani hanno preferito dedicare più tempo a se stessi, piuttosto che guardare la sessantanovesima edizione del festival di San Remo.
In termini assoluti, i dati di ascolto sono i peggiori di sempre, da 10 anni a questa parte. Certo il 49.5% di share non è una tragedia ed è ben distante dalla disastrosa edizione del 2008, ma il fatto che il Baglioni bis sia partito volando molto più basso lo confermano anche i dati rilevati da Pornhub, in esclusiva per Fanpage.it, che hanno indicato una minima diminuzione del traffico, sceso di una media del -5.5% nel corso della serata inaugurale di Sanremo 2019.
In realtà il calo del traffico in arrivo dall'Italia è iniziato già alle ore 19, segno che alcuni italiani iniziavano già a posizionarsi davanti alla TV, per poi proseguire la (lenta) discesa fino al punto più basso toccato durante la serata: -5.5 percento intorno alle 22, quando sul palco si esibiva Andrea Bocelli accompagnato da suo figlio.
Nell'ora successiva le visite al portale pornografico più famoso del mondo sono subito aumentate, fino ad arrivare a un +5% verso l'una di notte, ma a differenza di quanto è accaduto l'anno scorso, nessuno dei partecipanti alla kermesse musicale tricolore è stato cercato sul sito: insomma, Virginia Raffaele non ha avuto lo stesso effetto che la Hunziker ebbe per l'edizione del 2018.
Per quanto riguarda il traffico regione per regione, quella più attenta alla puntata d'inaugurazione della 69esima edizione – e che di fatto ha fatto registrare il picco negativo più rilevante – è la Valle d'Aosta, con un -12%, seguita dall'Umbria e la Toscana con un -11 % e il Friuli Venezia Giulia con un -10%.
Meno impegnate a vedere il festival e più impegnate alla visione di contenuti evidentemente più interessanti per le loro necessità, il Trentino-Alto Adige con un -3%, il Veneto con un -2% e il Molise con un misero -1%.