Gli sviluppatori di Halo Infinite sono stati minacciati di morte
Halo Infinite è quasi realtà: il prossimo 8 dicembre, Master Chief farà il suo ritorno dopo sei anni di assenza dal mercato. Come però ormai molti appassionati e appassionate sanno, è disponibile da diverse settimane la modalità multiplayer in versione beta. Una mossa saggia da parte di Microsoft e del team di sviluppo 343 Industries, perché permette di raccogliere i feedback della community e apportare migliorie e correzioni prima del rilascio ufficiale di Halo Infinite, che ricordiamo essere un'esclusiva di Xbox Series X|S e PC. Ciò spiega il recente dibattito attorno al Battle Pass, novità del capitolo ripresa dai free-to-play più di successo come Call of Duty Warzone. Tale introduzione non ha però convinto parte dell'utenza, molto polemica sul sistema di progressione, in quanto reputato lento e volto a premiare più la costanza che le abilità di chi gioca.
Luogo simbolo delle suddette critiche è R/halo, il SubReddit ufficiale sull'omonima piattaforma con circa un milione di partecipanti, utile a membri del team di sviluppo e utenti per raccogliere/esprimere feedback sulla beta di Halo Infinite. Una possibilità di confronto sulla carta ottima ma che in realtà cela un'elevata dose di tossicità da parte dell'utenza, a tal punto che il team di moderazione si è ritrovato costretto a chiudere lo spazio temporaneamente per la salvaguardia di sé e di 343 Industries.
"Da tutti i punti di vista questa situazione si è protratta abbastanza a lungo, andando fuori controllo. La quantità di tossicità sul sub ha reso impossibile per le persone avere discussioni civili, che è ciò per cui il team di moderazione si impegna a prescindere dalle opinioni", si apre così la comunicazione sulla chiusura temporanea del SubReddit, per poi continuare: "Alcuni utenti sono stati responsabili di doxxing e minacce di morte". Per doxxing si intende la pratica di diffondere online informazioni personali, in questo caso dei membri del team di sviluppo di Halo Infinite. In generale, non è la prima volta che sviluppatori e sviluppatrici diventano vittime di attacchi telematici, offese pubbliche e minacce di morte da parte degli utenti. È successo anche in occasione dell'ennesimo slittamento di Cyberpunk 2077, giusto per fare un esempio tra i tanti.
"Stiamo temporaneamente bloccando il sub in modo che le persone possano calmarsi un po', così da premere il pulsante di ripristino prima del lancio [di Halo Infinite]. In fin dei conti parliamo di un videogioco e questo livello di vetriolo è ingiustificato", tali parole chiudono la comunicazione e mettono ancora una volta in evidenza l'incontrollata aggressività delle community videoludiche. Come sottolineato dal Game Director Massimo Guarini durante una nostra intervista, al giorno d'oggi la comunicazione diretta tra utenza e team di sviluppo è un bene per il settore, ma al contempo nasconde diverse insidie per le quali è fondamentale porre un limite: "Questo cambiamento ha aperto le porte a un fenomeno molto interessante, perché ha dimostrato quanto sia importante e bello comunicare con la propria audience. Allo stesso tempo però ha un effetto controproducente. Con la comunicazione social viene data voce a chiunque, per cui chiunque può dire la propria opinione, che può essere stupida, fuori luogo o deviante, ma arriva comunque allo sviluppatore".