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Google offre 900 milioni di dollari per i brevetti Nortel

Google ha offerto 900 milioni di dollari per acquisire ben oltre 6.000 brevetti Nortel. L’asta gioca sempre più al rialzo ma se si aggiudicasse la Nortel con tutti i suoi brevetti potrebbe essere costretta a condividerla con la Microsoft.
A cura di Giovanna Di Troia
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Una vera notizia bomba sta circolando in rete da un paio di giorni ed è sensazionale sotto vari punti di vista, a partire dalle cifre messe in campo.

Google ha offerto 900 milioni di dollari, che secondo l’attuale cambio corrispondono a 630 milioni di euro, per acquisire ben oltre 6.000 brevetti Nortel connessi a tecnologie di comunicazione via cavo, wireless e digitali. L’azienda canadese Nortel, nata nel lontano 1895, riesce a sopravvivere alle due guerre mondiali, divenendo un colosso delle comunicazioni. Ma non riesce a far fronte alla bolla finanziaria e, indebitata fino al midollo, è costretta a dichiarare la bancarotta nel 2009.

Ma ciò che rende davvero preziosa la Nortel sono i brevetti connessi alle tecnologie del futuro come le reti cellulari 4G e soprattutto LTE, Long Term Evolution, la tecnologia delle reti di quarta generazione di Verizon negli Stati Uniti.

Secondo Tom Foremski: "After all, Google does benefit from continued innovation by third-parties, in acquisitions; and in others using its services, such as its maps and payments services. Startups don’t have patent portfolios large enough to protect their work." Quindi Google potrebbe ottenere tanti benefici se riuscisse ad accaparrarsi la Nortel. Ed oltre a beneficiare di “un maggiore portfolio brevetti”, anche perché è “una società relativamente giovane” (è nata nel 1998), come si legge sul suo blog, potrebbe sfruttare le tecnologie Nortel nei suoi prodotti di punta, dagli smartphone Android al browser Chrome.

Comunque qualora Google si aggiudicasse la Nortel con tutti i suoi prestigiosissimi brevetti, potrebbe essere costretta a condividerla con la Microsoft. Infatti, nel 2006 il colosso statunitense fondato da Bill Gates ha siglato un contratto di cross-licensing (royalty-free, perpetuo e globale) con il re dei motori di ricerca che potrebbe avere ancora valore legale.

Il risultato di questa asta, che gioca sempre più al rialzo anche per via dei numerosi interessati che si fanno avanti, è atteso per il mese di giugno. Solo allora la BigG conoscerà l’esito della contesa, e scoprirà se la sua offerta monetaria corrisponderà al prezzo aggiudicante. Ma in lizza ci sono molti candidati alla “vittoria” finale, tra questi segnaliamo: Apple, Microsoft, RIM e Nokia.

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