Google+, i social games sono arrivati
Chi sognava che Google+ rimanesse immune dall'invasione dei social games, da oggi può abbandonare ogni speranza: Angry Birds & Co. sono sbarcati su G+ e non è che l'ennesimo terreno di scontro con il nemico di Palo Alto, che ai vari FarmVille e CityVille deve una grossa fetta della sua fortuna.
I due giganti, fin dall'arrivo del social network di Mountain View, non hanno pensato ad altro che rincorrersi reciprocamente. Da una parte Google+ non ha fatto certo mistero di essersi appropriato di tutte le soluzioni migliori inventate da Zuckerberg e dal suo team nei primi due anni di vita del sito bianco e blu; Facebook dal canto suo ha smesso da tempo di essere innovativo e preferisce assistere all'evoluzione del suo concorrente cercando di restare al passo, visto che lo staff di Google non sembra certo intenzionato a fermare creatività e spirito di innovazione.
Una delle principali differenze tra le due reti era rappresentata fino a ieri dai social games, vera gallina dalle uova d'oro che attrae ogni giorno milioni di utenti in tutto il mondo per un volume di affari di oltre 1 miliardo di dollari all'anno. Facebook perde quindi il suo monopolio assoluto e l'apertura di G+ ai giochi online rischia di mutare profondamente gli equilibri ed aumentare il flusso già esponenziale di iscrizioni alla rete di Google.
Le voci sull'arrivo dei social games anche sulla piattaforma di BigG erano già in circolo da parecchio e ve le avevamo già anticipate in un articolo precedente, ma non era dato sapere quando il progetto sarebbe partito. In effetti il servizio è ancora in fase di attivazione e non è ancora disponibile per tutti gli account.
Chi è tra i primi fortunati ha già trovato sulla sua pagina di Google+ un icona in più accanto a quelle tradizionali di profilo, cerchie ecc.
Cliccando si accede alla pagina dei giochi, all'interno della quale è ora possibile scegliere tra 16 titoli (ma molti altri arriveranno a breve), tra cui il più quotato è senza dubbio il popolare Angry Birds.
Anche nei confronti dei social games, come per la gestione di tutti gli altri contenuti, Google ha però scelto un profilo diverso dal suo concorrente. Molti utenti di Facebook hanno infatti lamentato un'eccessiva invasività dei games, principalmente riguardo alla pubblicazione dei giochi ai quali ci abboniamo e il fatto che i risultati vengano inseriti all'interno del flusso di notizie (per non parlare poi degli odiosi inviti ad iscriversi che puntualmente intasano la mail).
Al contrario G+ ha reso la condivisione dei giochi e dei risultati ottenuti vincolata a severe regole di pubblicazione, sia per una questione di semplice privacy che per mantenere una netta distinzione tra le diverse applicazioni disponibili sulla piattaforma e lo stream di notizie, che rimane il vero ed unico fulcro attorno al quale gira l'attività del social network.
Del resto la partnership tra Facebook e alcune software-house produttrici di social games come Zynga ha portato ad una dipendenza molto forte della rete sociale verso queste aziende sempre più potenti e dai fatturati in costante crescita. Solo nel 2010 Zynga con i suoi giochi ha incassato oltre 850 milioni di dollari, trasformando una piccola società in un referente obbligatorio persino per un gigante come Facebook.
Google non sembra avere alcuna intenzione di cedere più spazio del dovuto a soggetti esterni e di sicuro è ancor meno intenzionata a diventare con Plus una semplice piattaforma di sviluppo per giochi online. La sua concessione al mondo dei social games, obbligata visti i risultati straordinari che questi servizi hanno ottenuto in tutto il mondo, rimane comunque separata e supplementare al servizio di rete sociale, principale scopo della piattaforma di BigG.
Qui in basso il video ufficiale della presentazione dei Google Games.