75 CONDIVISIONI
Opinioni

Google può ‘vedere’ e riconoscere gli oggetti, gli individui e gli animali come un essere umano

Il colosso di Mountain View ha presentato una tecnologia in grado di riconoscere oggetti, individui e animali e di collocarli nello spazio. Si tratta di un traguardo importante, che potrebbe rivoluzionare tantissimi settori.
A cura di Dario Caliendo
75 CONDIVISIONI
Immagine

Presentando un'innovativa tecnologia di riconoscimento delle immagini, il colosso di Mountain View si è aggiudicato un importantissimo primo premio al concorso ImageNet, nel quale aziende e sviluppatori indipendenti provenienti da tutte le parti del mondo presentano i propri software dedicati al mondo del digital imaging: ad annunciarlo è la stessa Google, tramite un post nel blog ufficiale di GoogleResearch.

L'azienda capitanata da Page e Brin è da anni uno dei protagonisti principali nel mondo del riconoscimento degli oggetti e degli individui, ed ha contribuito attivamente al perfezionamento degli algoritmi di riconoscimento biometrico. Si tratta di avanzatissime tecnologie di analisi delle immagini, che permettono di riconoscere istantaneamente l'identità degli individui immortalati in una determinata fotografia.

Immagine

Nella competizione di quest'anno Google è riuscita a posizionarsi prima grazie a una tecnologia in grado di classificare e identificare gli oggetti, gli animali e gli individui, grazie a un nuovo algoritmo che ne ha raddoppiato l'efficacia rispetto a quella presentata nella scorsa edizione. Nello specifico, il software di Google è in grado di stabilire con un'altissima precisione, la porzione dell'immagine che contiene capi d'abbigliamento, frutti, animali, elettrodomestici, dispositivi elettronici, individui e molti altri oggetti, collocandoli nello spazio.

L'algoritmo è stato creato da due stagisti di Mountain View, Wei Liu e Scott Reed, assieme al team di ricercatori di Google, Yangqing Jia, Pierre Sermanet, Scott Reed, Drago Anguelov, Dumitru Erhan, Andrew Rabinovich, e l'ingegnere del software Christian Szegedy. Il tutto è stato possibile grazie alla creazione di una serie di reti neurali, in grado di svolgere le operazioni con le stesse procedure del cervello, basata sul principio di Hebb, che descrive le modalità di apprendimento dell'essere umano  e le modalità in cui i si adattano i neuroni.

Immagine

Il raggiungimento di questo importante traguardo apre le porte ai tantissimi impieghi nei più svariati ambiti, a partire quello della robotica (nel quale Google è una delle aziende più attibe) fino a quello delle automobili in grado di pilotarsi autonomamente, che grazie a questa nuova tecnologia potrebbero ottenere giovamenti non indifferenti e che potrebbero essere quindi in grado di rilevare e identificare con precisione e con cognizione dello spazio, tutti gli elementi che si troverebbero nei dintorni dell'autovettura.

75 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views