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Opinioni

Google, un software nascosto è in grado di registrare tutte le nostre conversazioni

Alcuni sviluppatori hanno scoperto l’esistenza di un software di Google in grado di installarsi automaticamente nel nostro PC e ascoltare ogni conversazione effettuata davanti allo schermo.
A cura di Marco Paretti
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Google Now

I comandi vocali rappresentano una delle caratteristiche più interessanti e "futuristiche" dei dispositivi degli ultimi anni. Ormai utilizziamo la voce per controllare smartphone, televisione, computer e persino lo smartwatch, elemento che implica un ascolto continuo da parte dei vari device alla ricerca delle frasi che danno inizio al riconoscimento vocale vero e proprio: "Ok, Google" ed "Ehi, Siri", per esempio. Ed è proprio questo ascolto continuo a preoccupare gli esperti di privacy, soprattutto ora che alcuni sviluppatori hanno scoperto l'esistenza di un software di Google in grado di installarsi automaticamente nel nostro PC e ascoltare ogni conversazione effettuata davanti allo schermo.

Insomma, un incubo orwelliano come quello che poco tempo fa aveva colpito le Smart TV di Samsung: il sistema resta in ascolto della frase "Ok, Google", di fatto registrando tutto ciò che avviene nella stanza in cui è posizionato il computer. "Senza il consenso dell'utente, il codice di Google scarica un particolare codice che attiva il microfono e ascolta tutto ciò che accade" ha spiegato Rick Falkvinge, fondatore del Pirate Party "Questo significa che il PC viene configurato per inviare a qualcuno, senza il vostro consenso, una trasmissione audio attivata da una serie di condizioni sconosciute e non verificabili".

Google Now

Il codice viene installato automaticamente insieme al browser Chrome, ma gli esperti avvertono che esso viene attivato anche quando si installa la variante open source Chromium, pur non facendo parte del pacchetto open source. Google ha risposto che il codice viene sì scaricato sul PC, ma è l'utente a dover dare il consenso per la sua attivazione. Elemento però contestato da diversi sviluppatori, i quali hanno più volte notato l'attivazione del microfono anche senza averla consentita. Consenso che, comunque, viene dato per scontato dall'azienda: sono gli utenti a doverlo togliere nel caso in cui non volessero utilizzare la funzionalità, una procedura che gli esperti hanno definito "irragionevole".

"Siamo sicuri che sarete sollevati nel sapere che non ascoltiamo le vostre conversazioni né vogliamo farlo" ha commentato un portavoce di Google "Stiamo semplicemente offrendo agli utenti di Chrome la possibilità di effettuare ricerche utilizzando la propria voce". Secondo gli esperti di privacy, l'utilizzo dei comandi vocali comporta però diverse problematiche: l'audio viene infatti registrato ed inviato ad un'azienda che si occupa della gestione del servizio e del suo miglioramento. Ma cosa succede quando ciò che viene registrato contiene dati personali o sensibili? C'è la possibilità che ci sia qualcuno in ascolto dall'altra parte del mondo? Con l'Internet delle Cose sempre più presente, queste domande non faranno altro che diventare sempre più pressanti.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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