Immaginate di integrare il concetto dei Google Glass in un casco. E' questo il senso del prototipo realizzato da Fusar Technologies e presentato nel corso dell'Augmented World Expo 2014, l'evento sulla realtà aumentata più importante al mondo che si è concluso nella giornata di ieri a Santa Clara in California.
Un vero e proprio casco da motocicletta che integra un sistema di realtà aumentata nella visiera. Un sistema invisibile ai meno esperti, ma che tramite il comando vocale trasforma quello che a occhio nudo può sembrare un semplice casco con certificazione DOT (obbligatoria negli Stati Uniti), in un compagno di viaggio ideale, il cui scopo fondamentale è la sicurezza sulla strada e che grazie a due telecamere integrate, GPS, Bluetooth e una tecnologia di riproduzione delle immagini molto simile a quella che abbiamo già visto nei GlassUP, l'antagonista italiano dei Google Glass, fornirà ai motociclisti una serie di informazioni utili al viaggio evitando la necessità di distogliere lo sguardo dalla strada.
Indossato il casco e attivato il sistema, il cyber-motociclista avrà la possibilità di utilizzare il dispositivo in diverse modalità, tutte controllate tramite comandi vocali. Si inizia con il "Go Mode", una modalità che utilizzando la fotocamera posteriore wide, virtualizza un vero e proprio specchietto posteriore, proiettando l'immagine direttamente nella parte alta della visiera, assieme alla velocità attuale, che sarà posizionata in basso a sinistra.
Un'idea geniale, quella dello specchietto virtuale, che nella modalità "Urban Mode" amplia ulteriormente la visione posteriore, aumentando l'angolo di visuale e diminuendo sensibilmente il rischio nella guida in città.
"Mi trovavo nel traffico mattutino quando un automobilista disattento mi ha colpito dietro e così sono caduto dalla moto" – ha spiegato Ryan Shearman, fondatore di Fusar Technologies – "Le ruote nel mio cervello hanno iniziato a girare e mi sono domandato come potrei rendere l'uso della moto più sicuro?".
E proprio per quanto riguarda la sicurezza, il progetto di Shearman include una serie di alert relativi alle condizioni meteorologiche o al traffico, in grado non solo di avvisare il motociclista in caso di ingorghi o traffico improvviso, ma anche nel caso in cui l'asfalto sia stato bagnato dalla pioggia o in caso di bassa temperatura.
La modalità "Touring Mode" consente inoltre di individuare e raggiungere punti di interesse, utilizzando una navigazione guidata, mentre "Body track" permette di localizzare un amico semplicemente sfruttando il segnale GPS del suo smartphone o (evidentemente) i social network, sui quali è possibile condividere foto e video scattati in tempo reale e senza togliere mai le mani dal manubrio, tramite la fotocamera frontale integrata nel casco.
Non ci sono ancora notizie ufficiali circa la data di vendita del primo casco-smart al mondo. Attualmente il GUARDIAN GA-1 è ancora un prototipo ma a metà luglio prenderà il via una campagna di crowdfunding su Kickstarter: solo in base alla quantità di ordini ottenuti ottenuti Shearman e soci potranno avere un quadro completo e capire se da qui a un anno la loro idea potrà diventare un vero e proprio prodotto, acquistabile dai motociclisti di tutto il mondo.