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Guerra dei copyright anche in Italia, raffica di sequestri

Dopo la chiusura di Megavideo sono decine le piattaforme che hanno deciso di sospendere la loro attività o sono state messe sotto sequestro dalle autorità di tutto il mondo. Anche in Italia la GdF interviene con la chiusura di Scaricolibero.com e Filmgratis.tv.
A cura di Angelo Marra
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Qualche settimana fa, quando l'FBI ha dato il via al blitz per il sequestro di Megavideo e Megaupload, qualche ben informato in Italia ha sostenuto che la Guarda di Finanza fosse in procinto di effettuare un sequestro simile nel nostro paese proprio nei confronti della piattaforma di Schimtz, solo anticipato dall'intervento dei federali americani. A quanto pare non si trattava di una bufala: anche l'Italia sta intervenendo con mano pesante per limitare il problema della pirateria online. Come tutti ben sapete Megavideo non era che il nome più celebre di una miriade di piccole e grandi piattaforme che offrivano servizi di film streaming. Dopo la chiusura del sito, ora tutto questo universo è finito sotto controllo serrato delle polizie di ogni paese. Moltissimi siti come Filesonic o Fileserve hanno deciso di autosospendere il traffico sui proprio server, mentre per molti altri sono scattati sequestri ed arresti in tutto il mondo.

Dopotutto né i server di Megavideo né gli stessi fondatori del sito si trovavano su territorio americano eppure ciò non ha impedito al Dipartimento di Stato Usa di chiedere ed ottenere sia l'arresto del team guidato da Kim DotCom, sia l'offuscamento dei domini, pertanto si è reso necessario un intervento in ogni singola nazione da parte delle forse di polizia locali. Anche l'Italia è entrata ufficialmente nella partita dopo che la GdF di Venezia ha ordinato il sequestro dei domini di Scaricolibero.com e Filmgratis.tv, due piattaforme i cui nomi non lasciano spazio all'immaginazione sulla natura dei servizi offerti. I reati contestati, come nel caso di Megavideo, sono violazione del diritto d'autore e ricettazione; oltre al sequestro dei domini la Finanza ha ordinato quello degli IP statici a loro associati e il congelamento dei conti dell'intestatario. Le due piattaforme erano in grado di fruttare circa 9000 dollari mensili grazie alla pubblicità e ai click degli utenti e nonostante i server si trovino in Olanda il GIP ha ottenuto comunque il blocco preventivo in attesa delle rogatorie internazionali.

Continua quindi la guerra spietata in tutto il mondo contro la pirateria online e i primi bilanci sembrano tutti a favore dell'industria cinematografica e musicale, impegnata su un altro fronte a promuovere la criticatissima proposta di legge ACTA, sempre incentrata sulla questione del copyright; in questo caso però la sollevazione popolare ha frenato la corsa della legge e sono moltissime le nazioni che hanno ritirato il loro appoggio mettendo a rischio l'intero iter.

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