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Harlem Shake, il nuovo fenomeno viral che sta conquistando la rete

Dopo GanGnam Style uno nuovo fenomeno di massa sta invadendo la rete, un ballo che ha origini negli anni ’80 ma che nelle ultime settimane è realmente esploso su YouTube. Oltre 44 milioni di visualizzazioni totali e 73mila video realizzati dagli utenti.
A cura di Angelo Marra
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Un ambiente tranquillo, un'aula scolastica oppure un ufficio o un appartamento. Un gruppo di partecipanti, da due o tre fino addirittura a centinaia. Mentre tutti sembrano assorti o presi da altre attività, una sola persona, generalmente con il capo coperto da un cappello, una maschera o perfino un secchio, comincia a muoversi sulla base musicale in maniera scoordinata, come in preda ad un attacco epilettico, ignorato da tutti gli altri. Dopo qualche secondo, all'improvviso, la musica cresce di intensità e gli altri protagonisti del video si uniscono alla danza e cominciano a ballare come dei tarantolati, il tutto per un totale di circa una trentina di secondi. Si chiama Harlem Shake ed è il nuovo fenomeno virale che sta invadendo la rete.

Pur essendo esploso su internet solo nelle ultime settimane, le origini di Harlem Shake risalgono addirittura agli anni '80 ma solo nelle ultime settimane si è assistito ad un vero boom grazie al dj newyorchese Baauer ma soprattutto all'interpretazione di Filthy Frank, un ragazzo giapponese che ha eseguito il balletto in un video che da solo ha totalizzato oltre 11 milioni di visualizzazioni e ha dato vita al fenomeno di massa.

Visto lo straordinario successo di questa particolare "danza" (se tale può essere definito il dimenarsi in maniera scoordinata) e la velocità con cui sono spuntati video amatoriali degli utenti che la emulano, immediatamente è scattato il parallelo con un altro particolare balletto che ha animato la rete (e non solo) durante lo scorso anno, entrando nella storia come vero e proprio fenomeno sociale, ovvero GanGnam Style. Le differenze con il brano di PSY e l'universo simbolico che ha portato con sè sono però numerose. Innanzitutto quello eseguito dal rapper coreano è un vero e proprio balletto, con posizioni precise come la "cavalcata" o il "lazo" mentre per Harlem Shake (almeno nell'interpretazione degli utenti) si tratta soltanto di agitarsi in preda a tremori a ritmo di musica.

Nel caso di GanGnam Style poi è stato l'intero brano musicale ad aver scalato tutte le classifiche, imitato dai personaggi più improbabili, mentre per il nuovo fenomeno proveniente dai ghetti di New York gli utenti hanno scelto solo una piccola parte, circa mezzo minuto, il lasso di tempo necessario per lo svolgimento di una sorte di sceneggiatura che si ripete poi in ogni imitazione. Una specie di "inizio e fine", molto breve, che sicuramente ha contribuito con la sua semplicità a diventare un fenomeno di massa (oltre 44 milioni di visualizzazioni e più di 73mila video caricati).

Il perchè abbia avuto una tale diffusione è presto detto. In primis, come abbiamo visto, non occorre alcuna nozione di danza, pertanto è riproducibile praticamente da tutti, così come lo svolgimento sempre uguale ha contribuito alla comprensione ed alla sua esecuzione. E' possibile poi realizzarlo ovunque, la sua brevità consente di registrarlo anche in un austero ambiente di lavoro, magari approfittando della momentanea assenza del capo. Basta una telecamera oppure un telefonino e l'unico accorgimento tecnico necessario è il montaggio del video, con il passaggio dall'azione singola a quella di gruppo realizzato seguendo lo "stacco" del brano. L'epilogo poi è un semplice rallenty in concomitanza con il ruggito che chiude il ritornello.

Pochi secondi ma sufficienti a dare vita ad un vero fenomeno di massa, con milioni di visualizzazioni su YouTube e altrettanti tentativi di imitazione, che hanno coinvolto utenti comuni ma anche i dipendenti di Google, nuotatori olimpionici (che lo hanno fatto sott'acqua), soldati durante le esercitazioni, insomma lo stesso iter che si è visto con la celebre cavalcata di Psy. Quello inaugurato dal paffuto rapper orientale si prepara ad essere un fenomeno già diffuso, il flash mob, ma elevato a livello mondiale, di cui certamente Harlem Shake non è che il primo di una lunga serie di emuli, una sorta di rito di appartenenza per chi cerca un ruolo da protagonista nei nuovi fenomeni di massa della rete.

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