Un atto di bullismo, così Huawei ha definito la decisione degli Stati Uniti di inserire l'azienda cinese nella lista nera del commercio americano, indicandola come una realtà che "rischia di intraprendere attività contrarie alla sicurezza o agli interessi di politica estera degli Stati Uniti". Una decisione che ha portato alla scelta da parte di Google di ritirare la licenza di Android per i telefoni di Huawei, aprendo scenari preoccupanti per il colosso di Shenzen. Durante una conferenza stampa tenutasi a Bruxelles, il rappresentante dell'azienda al Parlamento europeo Abraham Liu ha criticato duramente la decisione degli USA e spiegato di essere al lavoro con Google per rispondere alle restrizioni.
"Google non ha motivazioni per bloccarci" ha spiegato Liu durante un incontro con i giornalisti. "Stiamo lavorando a stretto contatto con Google per capire come Huawei può risolvere la situazione e comprendere l'impatto della decisione del Dipartimento americano del commercio". Secondo Liu, Huawei non dà nessuna colpa a Google per la decisione di ritirare la licenza di Android, sottolineando che è ancora troppo presto per sapere quali saranno le conseguenze di questa situazione.
"Huawei sta diventando la vittima del bullismo dell'amministrazione statunitense" ha concluso Liu. "Non è solo un attacco a Huawei. È un attacco alla libertà". Nel frattempo, dopo le prime ripercussioni dovute all'inserimento del secondo produttore mondiale di smartphone nella lista nera degli Stati Uniti d'America e dalle distanze prese da Google e alcuni produttori americani ed europei, l'amministrazione Trump ha allentato alcune restrizioni e concesso una licenza temporanea a Huawei, che potrà continuare ad utilizzare Android fino al 19 agosto 2019.