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I retroscena sull’operazione di Remilia, la giovane atleta di esport scomparsa a 24 anni

La recente e improvvisa morte della giocatrice professionista di League of Legends, Maria “Remilia” Creveling, ha riportato a galla una spinosa questione risalente al 2018, legata alla sua riassegnazione del sesso. Un accordo con Chris Badawi, personalità controversa del panorama esport americano, nonché fondatore del team in cui ha giocato la ragazza.
A cura di Lorena Rao
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La recente e improvvisa morte della giocatrice professionista di League of Legends, Maria "Remilia" Creveling, ha riportato a galla una controversa questione risalente al 2018, legata alla sua riassegnazione del sesso. Remilia infatti non è stata solamente la prima donna ad aver esordito nel panorama eSport di League of Legends, ma è stata anche la prima transgender.

I principali siti del settore videoludico competitivo, come DBLTAP, hanno riportano alcuni tweet della ragazza – oramai cancellati ma che citiamo in forma tradotta – in cui si sfoga sulle conseguenze che l'operazione di riassegnazione del sesso ha avuto sulla sua salute fisica e mentale: "Il mio intervento è stato svolto in maniera raffazzonata e ha lasciato l'intera area pelvica permanentemente intorpidita, con gravi danni ai nervi" ha affermato su Twitter la giovane, continuando a descrivere l'incredibile dolore interno, paragonato a delle pugnalate, che coinvolge l'organo genitale. Infine la conclusione: "Qualsiasi consiglio sarebbe utile. Grazie Badawi".

Il ruolo di Chris Badawi nell'operazione di Remilia

Il ringraziamento ironico di Remilia è riferito a Chris Badawi, fondatore del team Misfits, in seguito rinominato Renegades, in cui Remilia aveva il ruolo di Support. Ebbene, secondo i tweet, pare che Badawi abbia pagato l'intervento di riassegnazione del sesso in cambio della performance della ragazza, che ha consentito al team di entrare a far parte della League of Legends Championship Series (LCS), la più alta competizione per il titolo di Riot Games.

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Un compromesso risultato vantaggioso solo per Badawi, che ha ottenuto il suo scopo di vedere crescere la propria squadra. Quanto a Remilia, ha scritto sull'operazione: "È stata svolta in Thailandia in una clinica abbozzata, e lui ha pagato 5 mila dollari in contanti per la procedura, così tutto non era tracciabile. Non perdete tempo a dirmi quanto ********* stupida io sia stata. Lo so già. Ero sotto stress per l'intensa ansia sociale". Dalle parole di Remilia, sembra che Badawi abbia approfittato del suo critico stato mentale per perseguire i suoi obiettivi personali. In effetti, Chris Badawi è stato già associato a pratiche poco lecite e soprattutto poco rispettose nei confronti degli atleti dei suoi team, a tal punto da provocare l'intervento della stessa Riot Games, che ha reagito con la sospensione permanente da qualsiasi competizione a tema League of Legends.

La versione di Badawi

Ad ogni modo, Badawi ha detto la sua sulla questione dell'operazione di Remilia tramite post su Reddit, affermando che inizialmente aveva cercato di prendere appuntamento presso le cliniche specializzate americane, ma il tempo per un appuntamento era di circa 2 anni. Un'attesa troppo lunga per Remilia, che non sarebbe nemmeno comparsa nelle foto della squadra se prima non si fosse sottoposta all'operazione. In seguito Badawi si confrontò con un membro transgender della community esport, che lo indirizzò dal chirurgo in Thailandia. Pagò 8,5 mila dollari anziché 5 mila, e fu costretto a pagare in contanti perché era l'unico metodo di pagamento accettato dalla clinica.

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