Il mare, un terrazzo e un computer: ecco il lavoro agile 3.0

Chi non ha mai pensato di salutare la frenesia della città per cercare un buon ritiro in cui poter comunque continuare a lavorare, godendo di un ritmo placido e di un’aria pulita? Grazie al diffondersi della rete ultrabroadband e dello smart working, si tratta di una scelta sempre più diffusa e che per molti è realtà – anche in una perla turistica come Salina.
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Decidere di abitare in uno dei luoghi meravigliosi che rendono unica l’Italia sembra semplice: ci si lascia alle spalle la vita di sempre, circondati da acque cristalline e panorami struggenti. Finora, però, scelte del genere erano appannaggio solo di pochi privilegiati che non avevano bisogno di lavorare “full-time” o che – più semplicemente – avevano già concluso il loro percorso lavorativo. Appunto, finora.

Lavorare da remoto, una scelta ora possibile

Il lockdown degli scorsi mesi, infatti, una cosa positiva l’ha portata: è stato definitivamente sdoganato il cosiddetto “lavoro agile”. Forse, senza questa “forzatura” dettata dagli eventi, non avremmo riconosciuto gli effetti positivi dello smart working (spesso richiesto dai lavoratori per provare a conciliare impiego e vita domestica) – modalità di lavoro che ha portato i suoi frutti anche alle aziende, garantendo un aumento di produttività medio del 15%.

Una rete a banda larga per connettere il mondo…

Ovviamente, ciò che occorre non è solo avere la “fortuna” di fare un lavoro che si possa svolgere (in maggiore o minore misura, anche o solo) da casa. È infatti necessario che il “paradiso prescelto” sia connesso con il resto del mondo. Pensiamo solo al nostro Sud Italia: chi lascerebbe quelle meravigliose terre, se ci fossero più opportunità di lavoro? E non solo: ci vengono in mente le isole o i borghi più inaccessibili che punteggiano le nostre zone montane. In quest’ottica, Open Fiber sta lavorando per costruire le fondamenta di una piccola-grande rivoluzione (se vogliamo, anche “sociale”), che potrebbe riportare a nuova vita centinaia di paesi e cittadine da tempo destinati altrimenti a un progressivo spopolamento. L’azienda, grazie a fondi pubblici e privati, punta a realizzare infatti un’infrastruttura di rete a banda ultra larga (BUL) per ridurre il digital divide sul territorio italiano e promuovere un accesso diffuso, da Nord a Sud, a servizi di connettività rapidi ed efficienti.

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…Fino alle aree bianche

Proprio in quest’ottica è decisivo il suo intervento, in particolare nelle cosiddette “Aree Bianche”: quelle con una densità abitativa minore, in cui Open Fiber opera come concessionario pubblico (dopo essersi aggiudicata i tre bandi Infratel, la società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico che promuove la realizzazione e l’integrazione delle infrastrutture per la fruizione dei servizi internet a banda ultra larga in queste aree). Attualmente, Open Fiber ha portato la rete a banda ultra larga in oltre 2.300 comuni appartenenti a queste aree.

Un’isola non “isolata” dal 2019

Per capire l’impatto che può avere lo “sbarco” di queste infrastrutture anche nei borghi più piccoli, prendiamo a esempio una località significativa (e sicuramente suggestiva): Salina. Un paradiso terrestre che, dal 2019, ha una marcia in più dal punto di vista della connessione: grazie alla rete di telecomunicazioni ultrabroadband di Open Fiber, i suoi abitanti – e tutti i turisti – possono navigare alla velocità di 1 gigabit al secondo, con le stesse prestazioni disponibili nelle grandi città e aree metropolitane. Molti la definiscono già una “Smart Island”, a completare il quadro di una Sicilia sempre più digitale. Del resto, l’investimento di Open Fiber sull’isola è pari a oltre 440 milioni – dalle città ai piccoli centri.

Salina: tante storie… connesse

Potremmo citare il cineauditorium di Malfa – centro di numerose iniziative tra cui la manifestazione artistica Marefestival-Premio Massimo Troisi – cablato da tempo. Oppure potremmo raccontare la storia di Elena Basurto, a dimostrare quanto questa innovazione tecnologica sia entrata nella quotidianità di chi si è stabilito sull’isola. Elena viene da Roma, fa la traduttrice e oggi lavora da Malfa – anche nel settore delle escursioni nautiche con Blu Salina e nel campo vitivinicolo per la Cantina Caravaglio. <<I miei differenti impegni si svolgono in gran parte al computer, grazie alla fibra ottica e all’ottima connessione disponibile posso mantenere contatti professionali con tutto il mondo>>. O, ancora, pensiamo a Clara Schwartzenberg (attrice e regista francese), che ha lasciato la sua città per trasferirsi in pianta stabile a Salina, in cui ha trovato l’amore e ha avuto un bambino.

Citando Clara, <<Questa scelta è stata possibile anche perché oggi il mondo è connesso>>… E ora nel mondo-connesso c’è anche Salina.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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