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Il nuovo algoritmo di Facebook ha dimezzato le interazioni ai post di Trump

Crolla il coinvolgimento su Facebook di Donald Trump. Dopo il cambio di algoritmo del News Feed, secondo i dati raccolti da NewsWhip, l’engagement del Presidente degli Stati Uniti d’America è precipitato del 45 percento circa.
A cura di Enrico Galletti
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A gennaio Facebook ha dato il via alla rivoluzione silenziosa (che vi avevamo spiegato in un articolo) dell’algoritmo del News Feed. In un post pubblicato dal numero uno del social network, Mark Zuckerberg, si capiva che il cambiamento era motivato dalla volontà di mettere ulteriormente in evidenza i post più “vicini” al singolo utente: quelli di amici, famiglia e di gruppi ordinati sulla base di interessi personali.

Più spazio agli affetti, dunque, e meno alle aziende, agli organi di informazione e ai brand. Succede che nel giro di poco tempo questo cambiamento entra in vigore e arriva addirittura a “falciare” uno dei big della rete: Donald Trump. Il suo coinvolgimento su Facebook, infatti, dopo il cambio di algoritmo è calato drasticamente. Secondo i dati raccolti da NewsWhip, società di analisi dei social media, l'engagement del Presidente degli Stati Uniti d’America è precipitato del 45 percento circa (il coinvolgimento medio nei singoli post su Facebook di Trump è sceso invece del 38 percento).

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Cosa c’è, dunque, alla base di questo calo? Sicuramente non la frequenza di pubblicazione. Secondo un report stilato dalla testata Breitbart, nei tredici giorni precedenti alla rivoluzione dell’algoritmo (quindi dal 28 dicembre al 10 gennaio) il team di Trump ha pubblicato 67 post, che hanno mantenuto invariati i dati statistici che hanno sempre dimostrato quell'elevato coinvolgimento del pubblico nei post del Presidente. Dopo il cambiamento del News Feed la quantità dei post è rimasta pressoché invariata, ma a parlare è stato il calo (drastico) di pubblico.

Alla base del “profondo rosso” social che avrebbe colpito Trump potrebbero esserci cause radicate nell’accusa a Facebook di aver aiutato il Presidente a vincere le elezioni, diffondendo messaggi di propaganda e false notizie (si veda lo scandalo Russiagate, che ha fatto discutere fino a qualche settimana fa). Al momento però, secondo Breitbart, nessun personaggio pubblico sarebbe stato così penalizzato come Trump. Un cambiamento di algoritmo tutt’altro che silenzioso.

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