Alla fine ce l'ha fatta: Immuni, l'app italiana per il tracciamento dei contatti nell'epoca del Coronavirus, ha raggiunto i 10 milioni di download. È un traguardo più simbolico che altro, perché la lenta salita dei numeri ha ormai rafforzato l'idea che di fatto l'app sia stata un mezzo flop: 10 milioni sono tanti ma non sono abbastanza per un software che richiedeva l'installazione da parte di almeno il 60 percento della popolazione perché fosse efficace. Insomma, il numero ideale era 36 milioni di italiani con Immuni sul proprio smartphone, ne mancherebbero altri 26 milioni.
Ormai, però, è tardi. Siamo nella seconda ondata, alla vigilia della terza e con un vaccino (si spera) in arrivo nel corso dei prossimi mesi. Il sistema di tracciamento è completamente saltato, come hanno tristemente sottolineato le ultime settimane e quelle precedenti alla chiusura delle zone rosse. In questo panorama Immuni è stata utile solamente in parte, perché con 8, 9, 10 milioni di installazioni il suo reale apporto alla situazione è stato minimo. Ad oggi, si legge sul sito ufficiale dell'applicazione, Immuni ha registrato 6.271 utenti positivi e ha inviato 80.945 notifiche ai contatti considerati a rischio.
Numeri che rappresentano delle gocce in un oceano di contagiati, che ad oggi in Italia sono stati 1.805.873 dall'inizio della pandemia, di cui 690.323 attualmente positivi. In questa situazione il numero dei positivi che hanno caricato i propri dati nell'app rappresenta davvero una percentuale irrisoria. Così come è viziata la distribuzione dei download per regione, dato che se si osservano i grafici presenti sul sito si nota che diverse regioni (come Campania, Molise, Calabria, Sicilia e Veneto) sono ben al di sotto della media nazionale in quanto a percentuale di download su numero di abitanti. Insomma la distribuzione di Immuni non è stata equilibrata su tutto il territorio nazionale e, soprattutto, non sembra aver caratterizzato alcune delle zone più colpite dalla seconda ondata.
Così ad oggi i download totali sono a quota 10.004.204 (dato del 10 dicembre, l'ultimo disponibile), con una crescita irrisoria giorno per giorno, ben distante da quella enorme che ha caratterizzato i primi giorni della seconda ondata, quando Immuni generava centinaia di migliaia di download ogni giorno. Poi sono arrivate le restrizioni, le zone rosse, arancioni e gialle e un rallentamento nell'adozione. Allo stesso tempo, grazie alle restrizioni, sono diminuite anche le notifiche inviate, poi risalite a tratti a seconda della riapertura delle regioni. Si parla comunque di numeri molto bassi, che spaziano da 50 a 180 notifiche al giorno e meno di 100 casi segnalati ogni 24 ore. Insomma, numeri che se messi in paragone con i 20.000 casi quotidiani di contagiati hanno davvero poco da raccontare. Se non il fatto che Immuni, alla fine, si è rivelata essere un fuoco di paglia.