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La Silicon Valley punta a una colonia sulla Luna permanente

Un gruppo di imprenditori, ex astronauti ed ex ingegneri NASA è uscito allo scoperto con un’associazione senza scopo di lucro che punta ad arrivare sulla Luna e incoraggiare la collaborazione tra i governi e i soggetti privati che vogliono esplorarla. L’obbiettivo è un insediamento stabile e autosufficiente.
A cura di Lorenzo Longhitano
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La Luna potrebbe presto diventare un luogo decisamente affollato: gli Stati Uniti sono certi di volerci tornare entro i prossimi 10 anni (tanto da stanziare un ricco budget per arrivarci entro il 2028), ma anche la Cina e numerosi altri Paesi hanno obbiettivi simili per il futuro prossimo. Insieme a loro però nella corsa al nostro satellite naturale correrà presto anche un soggetto privato: la Open Lunar Foundation, un'associazione senza scopo di lucro con sede nella Silicon Valley, che unisce alcune delle menti più brillanti del settore hi tech e aerospaziale con lo scopo di fondare sulla Luna una colonia stabilmente abitata da esseri umani.

Il gruppo — hanno raccontato i fondatori a Bloomberg — si è formato ormai anni fa sotto un altro nome per esplorare in via teorica la fattibilità di un progetto simile, grazie soprattutto agli avanzamenti nelle tecnologie aerospaziali e al costo progressivamente sempre più basso dei lanci con propulsione a razzo. La conclusione che ha portato i membri dell'associazione a dare inizio alla fase operativa del progetto è stata che effettivamente sarebbe possibile stabilire una presenza permanente ed economicamente autosufficiente sulla Luna, utilizzando fondi inferiori ai 10 miliardi di dollari.

Altre aziende private come la SpaceX di Elon Musk e la Blue Origin di Jeff Bezos sono decisamente più avanti in termini di esperienza accumulata nello spazio, ma le figure chiave della Open Lunar Foundation sanno almeno altrettanto il fatto loro, e contano ex astronauti, imprenditori già attivi nel ramo aerospaziale ed ex ingegneri di alto grado della NASA. Inoltre, l'obbiettivo della Open Lunar Foundation non è quello di partecipare a una gara, ma esattamente l'opposto: evitare che la corsa alla Luna diventi una controproducente sfida alla sola portata di governi e ricchi imprenditori, sviluppando strumenti e tecnologie attraverso i quali i soggetti interessati all'esplorazione possano collaborare tra loro sia nella realizzazione dei viaggi, sia una volta giunti a destinazione.

Finora la Open Lunar Foundation si è organizzata privatamente, ma negli scorsi giorni è uscita allo scoperto anche per raccogliere i fondi necessari ai propri scopi. Per il momento in effetti il gruppo dispone di appena 5 milioni di dollari, ma si aspetta di raccoglierne molti di più nel corso degli anni a venire, per costruire e inviare sul satellite le proprie strumentazioni e ideare pratiche e procedure che permettano a governi e aziende di collaborare pacificamente sul suolo lunare nonostante obbiettivi divergenti.

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