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Opinioni

Le emoji bianche sono razziste?

Se le emoji nere sono segno di identificazione, quelle bianche sottintendono orgoglio razziale? Nonostante siano state introdotte da oltre un anno, le emoji multirazziali vengono quasi prevalentemente utilizzate con la colorazione scura o gialla. Il motivo? Quelle chiare danno l’idea di sottolineare inutilmente la propria etnia.
A cura di Marco Paretti
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Pensate all'emoji del pugno alzato. Un tempo questa immagine poteva essere di un solo colore: gialla. Dal 2015, però, le possibilità si sono ampliate e ora può variare da una carnagione molto chiara ad una molto scura. Pensate all'emoji del pugno alzato nera: da sempre un segno di protesta, di identificazione e di desiderio d'uguaglianza. Ora, invece, pensate all'emoji del pugno alzato bianca. Cosa dovrebbe rappresentare? Orgoglio razziale? Istigazione al razzismo? O semplice identificazione con il proprio colore della pelle?

Se l'è chiesto il The Atlantic, svolgendo un'indagine che ha rivelato come la maggior parte degli utenti bianchi non utilizzi le emoji "chiare" ma si limiti ad inviare quelle classiche gialle o, addirittura, quelle "nere". Il problema, in questo caso, deriva direttamente dalle motivazioni che hanno portato alla creazione delle emoji multirazziali, una scelta che apparentemente è tornata indietro come un boomerang: se la possibilità di inviare una faccina nera consente alle minoranze etniche di identificarsi con questo nuovo e importante mezzo comunicativo, inevitabilmente fornisce alle emoji bianche un significato troppo legato all'orgoglio razziale.

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Selezionare una faccina chiara significa risaltare inutilmente l'etnia bianca, un elemento che molti utenti vedono come razzista. Così, nonostante le emoji multirazziali siano in circolazione da oltre un anno, l'utilizzo di quelle chiare è molto limitato: il 19 percento degli utenti americani utilizza la gradazione rosa pallido, mentre il 30 percento quella rosa carne. Il restante 52 percento invia le emoji scure. Alla fine, quelle gialle restano le preferite, anche e soprattutto dalla popolazione bianca, che comunque ci trova una parziale identificazione grazie ad alcuni dettagli tipicamente "bianchi", come i capelli biondi e la forma del viso.

Insomma, l'introduzione delle emoji multirazziali voleva risolvere il dilemma dell'uguaglianza razziale, ma non ha fatto altro che peggiorare ancora di più la situazione. Eppure proprio la scelta del giallo era stata presa per evitare problematiche dovute al colore della pelle: proprio come i Lego, i cui personaggi sono gialli per consentire a tutti di identificarsi con loro senza tagliare fuori nessuno. Una scelta che chiaramente non consente una completa rappresentazione della propria etnia, ma che evita discriminazioni e rivendicazioni razziali. L'avanzata delle emoji e la loro crescente importanza, però, ha portato alla necessità di consentire la selezione del colore della pelle, una funzione giustamente accolta con entusiasmo ma che, nel tempo, ha mostrato di possedere anche lati inattesi.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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