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L’Unreal Engine è salvo: il giudice dà ragione a Epic Games (ma Fortnite resta bandito)

È iniziato lo scontro legale tra Apple ed Epic Games, che nella giornata di ieri hanno affrontato la prima udienza in merito alle accuse di abuso di posizione dominante. Nelle ultime ore è stata firmata un’ordinanza temporanea che salvaguarda il motore grafico Unreal Engine ma non annulla il ban di Fortnite.
A cura di Marco Paretti
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È iniziato lo scontro legale tra Apple ed Epic Games, che nella giornata di ieri hanno affrontato la prima udienza in merito alle accuse di abuso di posizione dominante espresse dallo sviluppatore di Fortnite nel corso delle ultime settimane. L'udienza, svoltasi su Zoom, puntava a determinare se i privilegi da sviluppatore di Epic debbano essere protetti con un'ordinanza temporanea volta a evitare un ban totale dei servizi e dei prodotti di Epic da parte di Apple. Ordine giunto nelle ultime ore ma che non include il famoso battle royale: il giudice Yvonne Gonzalez Rogers ha infatti spiegato di voler proteggere l'Unreal Engine ma non Fortnite.

In breve, significa che il videogioco resterà bandito, almeno per il momento, dallo store della mela, ma i permessi di sviluppo in merito all'Unreal Engine resteranno validi. In questo modo gli sviluppatori che utilizzano il motore grafico di Epic Games potranno continuare a pubblicare app e giochi sullo store senza timore di gravi problematiche, che invece ci sarebbero state nel momento in cui Apple avesse deciso di colpire anche questo prodotto. Una mossa che comunque, per stessa ammissione del giudice, non indica una volontà di favorire l'una o l'altra realtà in questo processo, che resta ancora tutto da sviluppare.

Secondo il giudice, infatti, Epic avrebbe la sua dose di responsabilità nella situazione, dato che potrebbe ottenere nuovamente i suoi privilegi come sviluppatore semplicemente ripristinando la versione dell'app di luglio. Quella, cioè, che non scavalcava il sistema di pagamento di Apple e quindi comprendeva ancora la fetta pari al 30 percento che finiva nelle tasche di Apple. "Non ho ascoltato nulla che suggerisce che non potete semplicemente ripristinare l'app alla versione del 3 agosto" ha commentato il Rogers. Un suggerimento respinto subito da Epic: "Non possiamo semplicemente girare un interruttore e rientrare in un ambiente anti-competitivo" ha spiegato l'avvocato Katherine Forrest. "Non ce lo impediscono motivazioni tecniche, ma è qualcosa che la legge non dovrebbe richiedere". Poi rincara la dose e attacca Apple sulla questione del motore grafico: "Non sarebbe più un engine utilizzabile. Gli sviluppatori stanno abbandonando l'Unreal Engine, sta accadendo ora".

Allo stesso tempo, secondo Rogers Apple avrebbe reagito eccessivamente non colpendo solamente Fortnite ma minacciando anche di coinvolgere l'Unreal Engine. "Mi sembra una rappresaglia" ha commentato. In questo caso la risposta del legale della mela, Richard Doren, si è concentrata sulle politiche dell'App Store: "Quando Apple deve gestire un'entità che viola i suoi contratti, la pratica è quella di terminare gli account di tutte le parti coinvolte. Il motivo è che in questo modo non diventa un gioco dei tre bicchieri, dove il comportamento malevolo viene semplicemente spostato a un'altra entità di Epic". Un argomento che, evidentemente, non ha convinto il giudice.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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