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Come prendersi cura delle batterie e aumentarne la durata nel tempo [VIDEO GUIDA]

Dopo aver approfondito come migliorare l’autonomia della batteria in iPhone e smartphone Android, ecco una serie di consigli pratici per prendersi cura al meglio delle batterie dei propri dispositivi, per effettuare i cicli di carica senza stressarne i componenti e per prolungarne la durata nel tempo.
A cura di Dario Caliendo
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Versatili, potenti e sempre più grandi, per tantissime persone gli smartphone e i tablet sono ormai diventati parte della vita di tutti i giorni. Dispositivi nati come semplici "telefoni tascabili" e diventati non solo il principale mezzo di comunicazione, ma anche il cuore dell'intrattenimento e il centro di controllo delle nuove case domotiche. E tutto grazie alla velocissima evoluzione che nel corso degli ultimi anni ne ha caratterizzato tutte le componentistiche hardware. Tutte o quasi, perché e ormai gli smartphone con processori a 64 bit con 8 core sono all'ordine del giorno, c'è un elemento tanto fondamentale che comune in tutti i dispositivi, che a quanto pare stenta a evolversi: la batteria. Sia chiaro, negli ultimi anni le tecnologie relative alle batterie sono migliorate tantissimo, ma purtroppo non con la stessa velocità dei processori, delle memorie e delle fotocamere.

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Ecco perché per essere meno schiavi da caricabatterie e evitare che nel tempo l'autonomia di smartphone e tablet diminuisca esponenzialmente, ci sono una serie di regole ben precise da seguire, e se i trucchi per migliorare la durata della batteria di iPhone e dei dispositivi Android possono aiutare nella vita di tutti i giorni, ci sono altri piccoli trucchetti da seguire che – se applicati con costanza e con cognizione di causa – potrebbero aumentare sensibilmente la longevità delle batterie negli anni. Un fattore molto importante, soprattutto considerando che nella stragrande maggioranza degli attuali top di gamma (e in tantissimi smartphone e tablet mid-market) la batteria ormai non è più sostituibile.

Ottenere il massimo dalle batterie agli ioni di litio

In principio c'era l'effetto memoria, uno strano quanto importante fattore da tenere sempre presente quando si ricaricavano le batterie. Sembrerà un racconto vintage, ma fino a qualche anno fa gli utenti avevano l'importante compito di "insegnare" alle batterie le proprie reali potenzialità, ricaricandole sempre partendo da zero, fino ad arrivare al 100 percento: in caso contrario, nel tempo la capacità di carica della batteria sarebbe diminuita sensibilmente, fino a farla diventare totalmente inutilizzabile. Per fortuna si tratta del passato, di un fenomeno che caratterizzava solo le prime batterie basate principalmente sul nikel: le moderne batterie agli ioni di litio si possono ricaricare con molta più serenità, ma nonostante ciò è importante prendersene cura.

Per ottenere il massimo dalle batterie agli ioni di litio, sarebbe una buona abitudine fare in modo che la carica residua sia sempre superiore al 50 percento, e l'abitudine di ricaricarle dallo 0 al 100 percento non ne migliorerà la longevità: è una buona abitudine effettuare questa tipologia di ricarica una volta al mese per calibrare la batteria, ma se eseguita troppo spesso, la ricarica da zero potrebbe far più male che bene alla "salute" della batteria. Sia chiaro, di certo la batteria non esploderà per questo, ma la sua durata di vita potrebbe risentirne.

Se si tiene davvero alla longevità delle proprie batterie agli ioni di litio, il nostro consiglio è quello di assicurarsi di ricaricare la batteria dal 40 percento e a circa l'80 percento senza interruzioni: sembrerà un consiglio strano, ma effettuare piccole ricariche giornaliere, e tenere costante tra queste percentuali la quantità di energia immagazzinata nella batteria, allungherà sensibilmente la vita della batteria stessa che, viceversa, caricata costantemente dallo 0 al 100 percento verrebbe messa sotto sforzo.

Mai arrivare a zero

Quando l'autonomia delle batterie agli ioni di litio è allo 0 percento, il processo di ricarica diventa molto più complesso e instabile. Si tratta di una limitazione prettamente relativa alla tecnologia e alla chimica che compone le attuali batterie Li-Ion, controllata da una serie di circuiti di autodistribuzione e dai caricabatterie intelligenti, in grado di stoppare il processo di ricarica autonomamente. Ma, proprio come vi abbiamo anticipato, per preservare la longevità delle batterie di smartphone, tablet etc, l'abitudine migliore è quella di ricaricare quando l'autonomia è intorno al 40 percento.

Il peggiore dei mali: il caldo

Se il problema principale delle batterie al nikel erano le ricariche non effettuate in maniera ottimale, anche le moderne batterie agli ioni di litio sono tormentate da un importante tallone d'Achille, che le mette a dura prova: il caldo. E già, le batterie dei vostri smartphone, dei vostri tablet e dei vostri smartwatch si degradano molto più velocemente quando si trovano in ambienti eccessivamente caldi, a prescindere dall'utilizzo del dispositivo.

Con una temperatura di 0 gradi Celsius, tipicamente una batteria perde circa il 6 percento della sua capacità ogni anno. Una percentuale di degrado importante, è vero, ma sensibilmente inferiore al 20 percento perso in ambienti la cui temperatura è di oltre 25 gradi e il 35 percento perso in ambienti in cui la temperatura è oltre i 40 gradi. Certo, si tratta di medie relative a una serie di fattori e, certo, i dispositivi mobili non sono da conservare nel frigorifero, ma soprattutto d'estate è buona abitudine evitare di lasciarli in auto, o esposti al sole direttamente

Effettuare la ricarica rapida solo se necessario

Una delle funzionalità più comode nei nuovi dispositivi mobili (come il Galaxy Note Edge) è la "ricarica rapida", una particolare modalità di ricarica in grado di immagazzinare energia dallo 0 percento al 50 percento in poco meno di mezz'ora. Una comodità pazzesca, è vero, che sarebbe consono utilizzare solo in casi di estrema necessità.

In realtà le batterie al litio "vivono meglio" quando vengono ricaricate e scaricate a velocità basse e costanti. E, chiaramente, il processo di ricarica veloce non è così. Fortunatamente però, la tecnologia di ricarica veloce influisce esclusivamente nella parte iniziale del processo di ricarica, e i caricabatterie in grado di sfruttare questa tecnologia sono progettati in modo da applicare la tensione maggiore solo quando è opportuno. Il nostro consiglio però, è quello di utilizzare giornalmente un caricabatterie a bassa tensione, evitando di stressare nel tempo la batteria, e di usare la ricarica veloce solo in casi di estrema necessità.

Pro e contro della ricarica wireless

La stragrande maggioranza dei dispositivi mobili di ultima generazione (e qualche smartwatch) possono essere ricaricati senza cavi utilizzando la tecnologia a induzione elettromagnetica, una moderna applicazione della Legge di Faraday che permette di ricaricare i dispositivi semplicemente appoggiandoli alle basi di ricarica, evitando quindi l'ingombro e la scomodità dei cavi. E' una comodità non da poco, che però per quanto possa essere "piacevole" è caratterizzata da una serie di controindicazioni da non sottovalutare.

Prima di tutto, quando si ricarica uno smartphone a induzione e si riceve una telefonata o un messaggio, per utilizzarlo bisognerà fisicamente allontanarlo dalla base wireless, interrompendo il processo di ricarica: e se ricordate, il nostro primo consiglio è stato proprio quello di tentare di ricaricare le batterie dal 40 percento all'80 percento, con un unico ciclo di carica.

Inoltre, le attuali tecnologie di ricarica tramite induzione magnetica generano calore. Certo, non si tratta di temperature eccessive, ma se ricordate il nostro secondo consiglio è stato proprio quello di evitare – quando possibile – di esporre le batterie a temperature elevate.

Insomma, a prescindere dallo spreco di energia che si ha nel processo di trasformazione dell'energia elettromagnetica in energia elettrica, e nonostante i cavi stiano diventando sempre più retrò, è buona abitudine continuarli a utilizzare almeno per ricaricare le batterie.

Non preoccupatevi troppo

Preoccuparsi della "salute" delle proprie batterie al litio è una delle abitudini migliori per evitare di essere schiavi del caricabatterie. Ma è chiaro che bisogna essere anche capaci di evitare di essere schiavi delle proprie batterie stesse. I dispositivi mobili sono diventati sempre più diffusi proprio per l'immediatezza e la semplicità con la quale rendono possibili tantissime operazioni, e utilizzarli con l'ansia di preservarne l'aspetto esteriore e le componenti interne renderebbe le cose meno piacevoli. E poi, parliamoci chiaro, i primi problemi tangibili in una batteria agli ioni di litio iniziano a vedersi in genere dopo il terzo anno di vita, e in tre anni è molto probabile che il proprio smartphone o il proprio tablet sia stato sostituito da un modello più recente.

E' chiaro quindi che i nostri consigli sono da applicare quando se ne ha la possibilità, almeno quelli più complicati. Ma siamo convinti che dopo averne preso coscienza, evitare di far scaricare totalmente una batteria per poi ricaricarla, oppure evitare di lasciare un dispositivo mobile in auto d'estate o direttamente esposto ai raggi solari, diventerà una cosa del tutto naturale e una sana abitudine.

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