Connettere il mondo, portare internet nei paesi in via di sviluppo e creare un'infrastruttura in grado di raggiungere ogni luogo del globo. Sono gli obiettivi di Internet.org, il progetto lanciato da Facebook che, anche quest'anno, è stato presentato sul palco del Mobile World Congress. E, proprio come nel 2014, è stato lo stesso Zuckerberg a metterci la faccia, aprendo la nuova edizione della manifestazione e facendo il punto della situazione sull'attuale stato della sua iniziativa. "Connettere il prossimo miliardo" è il motto di Internet.org. Attualmente Facebook conta 1,39 miliardi di iscritti, poco meno della metà del numero totale di persone online: 3 miliardi.
L'occasione si stava rivelando in realtà piuttosto scomoda per il creatore del social network più utilizzato. Con l'acquisto di WhatsApp, Facebook si è pericolosamente messo in concorrenza con gli operatori telefonici, da tempo preoccupati per il sempre crescente interesse nei confronti dei nuovi metodi di comunicazione sul web. Che, di fatto, gli hanno risucchiato una grossa fetta di ricavi. "Whatsapp e Facebook non stanno uccidendo il mercato degli operatori di telefonia" ha spiegato Zuckerberg durante la conferenza "Se prima gli utenti erano disposti a pagare per la voce e gli sms, ora pagheranno anche per i dati. Non so quale sia il modello di business perfetto per il settore delle telecomunicazioni, ma so che le nostre applicazioni consentono alle persone di essere connesse e non fanno altro che aumentare l'utilizzo quotidiano del web. Per questo siamo partner in questo sforzo".
A sentire gli alleati di Internet.org, in effetti, parrebbe proprio che il futuro sia quello. Secondo Mario Zanotti di Millicom, per esempio, dal lancio di Internet.org è stato registrato un aumento del 30% degli acquisti di dati e le vendite degli smartphone si sono decuplicate. Ma per il successo del progetto sono proprio gli operatori a doversi mettere in gioco, perché "il lavoro lo fanno loro, costruendo le infrastrutture e spendendo decine di miliardi ogni anno. Noi vogliamo aiutare, rendendo disponibili le nostre applicazioni e i nostri servizi".
Per fare davvero la differenza, però, serve anche un aiuto da parte degli altri colossi del settore tecnologico. Come Google, con il quale Facebook potrebbe stringere una partnership anche in virtù del fatto che entrambe le aziende hanno all'attivo dei progetti che puntano a portare internet in tutto il mondo. "Sicuramente io sarei prontissimo a lavorare con Google per raggiungere questo obiettivo" ha commentato Zuckerberg in merito ad una possibile partnership con l'azienda di Mountain View "In parte lo abbiamo già fatto, rilasciando Google Search nell'ambito di un nostro progetto. Era un servizio che la gente voleva e noi gliel'abbiamo voluto dare".
Durante la conferenza il creatore di Facebook ha inoltre descritto alcuni dei suoi viaggi nei luoghi dove attualmente è attivo il progetto Internet.org: quattro paesi africani, Colombia e India. A Giacarta, per esempio, c'è un "cyber villaggio" nel quale i bambini insegnano agli adulti ad utilizzare internet. In India, invece, il primo ministro ha utilizzato il web come principale strumento di comunicazione durante la campagna elettorale per connettersi con i suoi cittadini. Per Zuckerberg, però, l'importante è non confondere Facebook con Internet.org. "Troppe volte le due realtà sono state sovrapposte" ha continuato Zuckerberg "Il volto di Internet.org devono essere le aziende che stanno facendo tutto il lavoro, mettendo le fibre ottiche nel terreno e costruendo le infrastrutture che stanno connettendo tutto il mondo".