Napoli City Half Marathon: tre ore per vivere Napoli tutti insieme
Lo sport è incontro. Incontro di persone, di culture, di lingue. Tutti accomunati da una passione, quella per lo sport. E, in questo caso, per una gara podistica che ogni anno diventa sempre più affascinante scenograficamente e stimolante agonisticamente. Domenica 23 febbraio alle ore 9, in ben 7.000 (tra cui 1.500 atleti provenienti da 65 Paesi) erano ai blocchi di partenza per affrontare il percorso con il maggior numero di chilometri percorsi sul mare in una mezza maratona europea. Non mancava neppure l’hashtag ufficiale per gli élite runner: #sottolora.
Un tracciato più veloce, a parità di incanto
Se i primi 12 chilometri sono rimasti invariati, la differenza più importante è stata nel finale: da questa edizione l’arrivo coincide con la partenza, entrambi in viale Kennedy. Tanta scorrevolezza e velocità in più senza le numerose curve che portavano alla Mostra d’Oltremare. Per il resto, confermato il percorso che ha permesso ai corridori di passare dai punti più belli della città: dagli ampi viali di Fuorigrotta al centro storico, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, dalle storiche Piazza del Plebiscito e Via Medina a Castel dell’Ovo, dal Porto di Napoli alla celebre piazza Mercato, fino al Maschio Angioino e Piazza del Plebiscito, una delle più ampie d’Europa, da cui è partito il rush finale con l’arrivo sul viale Kennedy della partenza. Come da attesa – grazie, appunto, al tracciato modificato – straordinari i tempi che si sono registrati. Nella gara maschile il muro dell’ora non è stato rotto per pochissimo: il keniano Henry Rono, infatti, ha tagliato il traguardo per primo con il tempo comunque fantastico di 1h00’04”. Il podio è stato tutto di stampo keniano, completato da Abel Kipchumba (1h00’35”) ed Evans Kipkorir Cheruiyot (1h00’42”). Primo italiano, Francesco Quarato che è arrivato 15° con un tempo di 1h09’35”, migliorando il primato personale di circa un minuto. Tutto africano anche il podio femminile con una sensazionale atleta keniana, Viola Cheptoo, che si è aggiudicata la gara con un tempo record di 1h06’47” davanti all’etiope Birho Adhena Gidey (1h07’57”) a alla sudafricana Glenrose Dimakatso Xaba (1h09’30”). Prima italiana, nona assoluta, la pugliese Rosalba Console con un ottimo 1h17’11”.
Napoli? Una città da vivere tutti insieme
C’è anche chi ha vissuto le medesime emozioni, ma a una velocità “di crociera” o, meglio ancora, alla propria velocità, nella tradizionale gara non competitiva Family Run & Friends. Un grande successo anche quest’anno, che ha visto corridori di ogni età – da 0 a 99 anni -, amici a quattro zampe inclusi, “non sfidarsi” lungo il sinuoso e affascinante tracciato partenopeo. Un’unica regola: divertirsi! Tantissimi i partecipanti, dicevamo, che si sono portati a casa grandi soddisfazioni e tanti premi, dalla maglietta con la mascotte Virgilio – un simpatico ippocampo – a medaglie per tutti.
La festa non finisce mai
Come da tradizione, contemporaneamente agli eventi podistici si è celebrato lo Sport Expo nei padiglioni della Mostra d’Oltremare, adiacente alla partenza (e all’arrivo…). Da venerdì per due giorni gli appassionati hanno avuto l’opportunità per curiosare tra tutte le novità riguardanti il mondo dello sport, del turismo e del tempo libero. Oltre 15.000 visitatori da 60 paesi diversi per un concept significativo: l’accoglienza di popoli, luoghi, esperienze e… runner.
Lo sport, un modo per rimanere sempre connessi
Lo sport è tutt’uno con la passione. E la passione è quella che tiene uniti le persone e i popoli. Ma non basta: lo sport offre le stesse opportunità a tutti. E se si parla di interconnessione e parità di opportunità, allora non si poteva non trovare Open Fiber tra i partner di un’iniziativa gioiosa e di successo come questa, soprattutto in una città, come Napoli, in cui questo importante attore tecnologico ha fatto rilevanti investimenti con la finalità ultima di interconnettere tutti senza distinzioni, residenti sia in grandi che in piccoli centri, ponendo le basi per una vera “democrazia digitale”.