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Oiproject: la prima scuola di attualità interamente sul web – Intervista a Marco De Rossi

Che cos’è Oilproject? Cosa si intende per “Scuola d’Attualità”? Come si fa a frequentarla? Un’interessante startup italiana comincia ad attirare l’attenzione del web e degli investitori: ve la presentiamo.
A cura di Anna Coluccino
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oilproject scuola di attualità

"Nel 2004 un gruppo di ragazzi si incontra in un forum online di tecnologia. Ad uno mancano i soldi per iscriversi a un corso di programmazione in una scuola milanese, un altro non vede l'ora di insegnare a usare programmi di foto-ritocco, un terzo è esperto di sistemi Linux, l'ultimo crea siti web. E allora decidono di farsi da soli una scuola non convenzionale in cui ognuno, semplicemente, può raccontare quello che sa a chi lo vuol star ad ascoltare".

Oilproject è una Scuola d'Attulità: online, autogestita, attiva e partecipata. Si tratta di una realtà tutta italiana che comincia ad assumere un rilievo crescente nel panorama dell'informazione online, differenziandosi da tutto il resto per l'approccio didattico all'informazione ma, soprattutto, per l'eterodossia di quest'approccio. Nessun approccio cattedratico, nessuna imposizione degli argomenti di studio. Il claim della compagnia, infatti è "Liberi di imparare", ovvero, liberi di apprendere ciò che si preferisce, di approfondire le materie che più incontrano l'interesse degli utenti e, soprattutto, liberi di farlo dove e quando si vuole.

I contenuti del sito non sono imposti dall'alto, ma vengono scelti dagli "allievi" che frequentano la Scuola all'interno di una rosa di possibili topic. Naturalmente, nel caso in cui nessuno dei topic sia di gradimento dell'utente, egli potrà sempre suggerirne di nuovi, ed allargare così il ventaglio di possibilità. Il leitmotiv delle lezioni interattive proposte da Oilproject è "una spiegazione che sia alla portata di tutti"; ed è proprio in questa frase che individuiamo lo scopo ultimo dell'operazione: fare in modo che gli argomenti d'attualità vengano inseriti in un contesto chiaro e semplice, che evidenzi ogni aspetto della faccenda senza cedere alla faziosità.

Oilproject nasce da un'idea di Marco De Rossi (la cui intervista potete leggere qui sotto) e si configura fin da subito come un progetto capace di attirare consensi ed attenzione crescente. Tanto che, lo scorso anno, Oilproject ha incontrato i favori di Working Capital che, oltre a fornire un supporto di tipo economico, si è rivelato decisivo nel suggerire un nuovo approccio strategico all'impresa.

Al momento, il team della prima Scuola d'Attualità italiana è composto da: Veronica Berni (Ufficio stampa), Marco Brucci (Grafica), Stefano Capezzuto (Redazione), Roberto Coppeto (Relazioni con gli studenti), Domenico Lofù (Redazione), Andrea Pezzino (Sviluppo), Marco Brucci (Grafica) Laura Bianco (Video making), Alessandro Cane (Text editing), Nello Coppeto, Enrico Giubertoni, Mario Govoni (Supervisione contenuti), Simone Onofri, Lorenzo Perone, Guido Scorza (Legal). Ma i collaboratori, capitanati da Marco De Rossi, si avvalgono di prestigiose collaborazioni tra le quali segnaliamo quella di Marco Belpoliti per la letteratura italiana, Alessandro Aresu e Luca Sofri per l'attualità, Michele Boldrin per l'economia, Stefano Quintarelli per Internet e informatica e Riccardo Luna per innovazione e futuro.

Ma ora, per comprendere meglio le i-spirazioni e le a-spirazioni del progetto, facciamo due chiacchiere con Marco De Rossi.

Si dice che i progetti di successo siano quelli capaci di offrire una risposta reale ad un’urgenza sociale, magari invisibile, ma non per questo meno “pulsante”. Dopo quasi sette anni di vita, sei riuscito a comprendere quale sia l'urgenza a cui Oilproject risponde?

Non so se si tratti di un'urgenza, ma Oilproject risponde alla necessità di imparare e confrontarsi con gli altri non soltanto in modo strutturato – come è ad esempio nelle scuole tradizionali – ma anche in modi discontinui, diversi, a volte persino confusi. Apprendimento informale, insomma. Cosa vuol dire questo, in pratica? Vuol dire che spesso ci sono persone che pur non avendo titoli accademici per insegnare qualcosa,
sono talmente competenti e appassionate da essere davvero illuminanti per chi assiste ad una loro lezione online su Oilproject. Vuol dire che in una scuola informale chiunque, se è preparato, può essere docente. Vuol dire, inoltre, che spesso non andiamo a sentire lezioni o convegni perché il tempo e lo spazio sono, anche se non ce ne rendiamo conto, enormi barriere di accessibilità. Su Oilproject posso seguire le lezioni da casa mia, in qualsiasi momento. C'è comunque ancora molto da sperimentare.

Oilproject è frutto di un lavoro di squadra. Come avete organizzato le risorse nella fase iniziale del progetto? Che genere di team siete?

Oilproject è attivo dal 2004 ed è gestito con una mailinglist a cui partecipano le colonne portanti del progetto, circa 8 persone la cui età va dai 20 ai 60 anni. Tutti volontari. A questo gruppo, a partire da febbraio (grazie all'aiuto di Working Capital), si è affiancato un gruppo di 4 ragazzi (Milano, Roma e Bari) che si occupano part-time degli aspetti redazionali, studenteschi e di comunicazione. Il nostro grafico vive a Lodi, lo sviluppatore web a Pistoia. Anche loro hanno circa 22 anni. Tutto in telelavoro.

Come ti è venuta l’idea di creare una piattaforma in cui tenere “lezioni di attualità”, hai tratto ispirazione da qualche modello precedente o ti sei solo affidato ad una riflessione personale?

La riflessione di partenza è che spesso i giornali e i talkshow non piegano il contesto economico e giuridico degli eventi. E quindi o hai parenti e amici che fanno i giuristi o gli economisti, oppure certe questioni di attualità ti sono precluse. E quindi abbiamo deciso di fare una Scuola d'Attualità dove gli argomenti fossero decisi dal pubblico, e in cui le lezioni in diretta fossero molto interattive (grazie al nostro sistema per votare le domande).

Ci racconti passo passo l’esperienza dell’incontro con Working Capital? In che fase era il tuo progetto quando hai partecipato al concorso e in che modo sei stato aiutato dallo staff di Telecom Italia?

Ho conosciuto le persone di Working Capital in relazione ad altre mie attività lavorative. Solo l'anno scorso ho deciso di presentare il progetto e il business plan del nuovo Oilproject, online da circa una settimana. L'aiuto fondamentale, oltre alle risorse economiche, è l'aiuto strategico e l'assistenza di persone che hanno molto da insegnare. Non sopporto questa moda italiota per cui i nativi digitali sono dei mezzi geni che non hanno bisogno di nessuno. L'aiuto di chi ha più anni ed esperienza rimane la vera chiave per crescere intellettualmente e lavorativamente.

Quali credi potrebbe essere la prossima evoluzione di Oilproject? Che cosa aspira a diventare da qui ai prossimi cinque anni?

Presto Oilproject si allargherà ad altre materie ancora, a partire da quelle umanistiche. È un passaggio fondamentale, perché significa applicare il nostro modello del "free knowledge sharing", nato in un contesto informatico, alle radici della nostra cultura. La mia visione di lungo periodo è quella di riuscire a convincere i professori e i docenti di tutte le scuole italiane a mettere online tutte le lezioni che tengono. A beneficiare di questo archivio sarebbero milioni di persone, e – grazie alla memoria della Rete – per sempre. Si beh, più che "una visione di lungo periodo" il mio è un sogno delirante. Ma preferisco sembrare pazzo e arrogante piuttosto che stare a girarmi i pollici. Almeno mi diverto.

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