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Stati Uniti contro Huawei

Per Google il blocco di Huawei può mettere a rischio la sicurezza nazionale

Secondo fonti del Financial Times la casa di Mountain View starebbe tentando di convincere alcuni membri dell’amministrazione Trump a revocare il divieto di collaborare con Huawei imposto alle aziende USA. Se Huawei fosse costretta a sviluppare un suo sistema operativo, quest’ultimo potrebbe risultare più vulnerabile rispetto all’attuale versione di Android con i servizi Google.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Anche se molte aziende americane hanno smesso o potrebbero smettere di collaborare con Huawei dopo l'entrata in vigore del divieto imposto loro dall'amministrazione Trump, non vuol dire che siano felici di dover interrompere i propri rapporti con il gruppo cinese. Tra le società che preferirebbero che le cose andassero diversamente c'è Google: secondo le ultime indiscrezioni raccolte dal Financial Times la casa di Mountain View starebbe attivamente tentando i convincere il governo a tornare sui suoi passi, spiegando ai funzionari coinvolti nella decisione che costringere Huawei a sviluppare un proprio sistema operativo potrebbe essere una decisione controproducente dal punto di vista della sicurezza nazionale.

L'elemento alla base dell'opinione di Google è la fiducia che la casa di Mountain View ripone nei sistemi di sicurezza che ha messo a guardia di Android: le app intanto si trovano in un negozio digitale (il Play Store) già esposto al malware in passato ma decisamente più sicuro di qualunque altro luogo dove si possano reperire ad oggi; a bordo dei telefoni inoltre la società mantiene attivo Google Play Protect, una sorta di sistema antivirus che protegge i dispositivi da attacchi di vario genere. Huawei — che sta lavorando sul suo software alternativo — potrebbe non essere in grado di realizzare qualcosa di simile, esponendo i telefoni che vende in tutto il mondo a maggiori rischi di attacco hacker da parte anche della stessa Cina. A questo punto il problema per gli Stati Uniti potrebbe insorgere nel momento in cui un funzionario, un cittadino o chiunque fosse in possesso di documenti riservati decidesse di mandarli a un destinatario provvisto di un telefono Huawei: se il gadget fosse stato compromesso i dati inviatigli sarebbero da considerarsi esposti.

Tralasciando per un momento il fatto che Huawei potrebbe comunque essere in grado di realizzare un sistema operativo sicuro, resta da capire se all'amministrazione Trump interessi davvero questo aspetto della vicenda: da una parte in effetti le ragioni di sicurezza nazionale sono state nominate spesso dagli Stati Uniti per giustificare la diffidenza nel Paese nei confronti di Huawei; d'altro canto però col tempo è diventato abbastanza chiaro come il provvedimento preso nei confronti del colosso cinese possa essere un tentativo di guadagnare una posizione di forza in uno scontro commerciale con la Cina che si trascina ormai da mesi.

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