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Perché Mark Zuckerberg ha visitato il patron di Luxottica in Italia

Per qualcuno è stata una visita di cortesia, per altri i due gruppi stanno lavorando sui termini di una futura collaborazione nell’ambito degli smart glass. La sfortunata categoria di prodotto è stata affossata dal fiasco dei Google Glass, ma i tempi potrebbero essere maturi per un paio di occhiali in realtà aumentata.
A cura di Lorenzo Longhitano
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Nella giornata di ieri il numero uno di Facebook Mark Zuckerberg ha visitato completamente a sorpresa la sede italiana di Luxottica. Partito da Milano in elicottero, il CEO è atterrato giovedì all'ora di pranzo presso gli stabilimenti di Agordo insieme al patron dell'azienda Del Vecchio e ad altri vertici aziendali. La visita è durata un'ora e mezza, ma nessuno al di là degli interessati sa a cosa fosse dovuta. Sempre ieri del resto Zuckerberg e la moglie Priscilla Chan sono stati avvistati per le vie del centro di Milano, dove secondo indiscrezioni i due starebbero per prendere casa; quella a Luxottica potrebbe dunque essere stata una semplice visita di cortesia. L'unico altro motivo ragionevole per la visita secondo gli osservatori è che i due colossi stiano lavorando sui termini di una futura collaborazione nell'ambito degli smart glass, ovvero gli occhialini intelligenti connessi allo smartphone. Questa categoria di prodotto sta conoscendo una fortuna crescente in ambito aziendale, ma quando è stata proposta al grande pubblico ha fallito in modo spettacolare: era il 2014 e il nome del progetto era Google Glass. Creato in collaborazione proprio con Luxottica.

Il precedente maledetto

Gli occhiali smart ideati dalla casa di Mountain View sono stati pubblicizzati per anni in fase di sviluppo creando un'aspettativa elevata nei confronti di chi li attendeva, ma quando dal 2014 hanno iniziato a diffondersi hanno mostrato da subito una serie di difetti che ne hanno alienato le simpatie del pubblico. Il prezzo era alto, la durata della batteria era scarsa e l'aspetto bizzarro, ma soprattutto la presenza di una fotocamera montata a bordo inquietava i passanti che si trovavano in presenza degli utenti.

Gli smart glass oggi

È passato qualche anno da allora: il pubblico ha dimenticato il fiasco dei Google Glass ed è probabilmente pronto a dare un'altra chance al prossimo prodotto pubblicizzato come si deve. Dopo la fortunata parentesi degli Spectacles — gli occhiali di Snapchat pensati proprio per trasformare in storie tutto quel che viene visto dagli utenti — aziende come Huawei hanno infatti ricomiunciato a proporre smart glass di nicchia: gli Smart Eyewear del gruppo cinese non hanno display né fotocamere, e interagiscono con l'utente attraverso altoparlanti e microfono rimanendo eleganti da indossare come occhiali tradizionali.

La sfida

Facebook potrebbe essere al lavoro su un prodotto decisamente più sofisticato. Come Google del resto dispone di sviluppatori che possano integrare il prodotto con un ecosistema di servizi colossale, fatto da due social sempre più votati all'integrazione con negozi online e offline e da una tripla piattaforma di messaggistica istantanea che nei prossimi mesi sarà unificata. Come Google inoltre è tra le poche aziende al mondo capace di creare aspettativa per l'eventuale prodotto e spingerne in modo adeguato l'adozione.

Mesi fa, infine, il gruppo aveva confermato di essere al lavoro su un paio di occhiali in realtà aumentata — ovvero simili nel principio proprio ai Glass di qualche anno fa — mentre gli ingegneri di Menlo Park pensano a un prodotto simile da ben prima. L'aspetto del gadget Facebook sarà probabilmente molto diverso rispetto a quello degli occhialini Google, ma il partner scelto per la costruzione potrebbe essere lo stesso scelto dalla casa di Mountain View per il suo gadget: Luxottica.

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