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Privacy Policy, Google anticipa l’Europa

Mentre l’Unione discute di un modello unico per il trattamento dei dati personali tra i 27 paesi membri, il gigante di Mountain View decide di unificare le regole della privacy di tutti i suoi servizi in un testo unico e semplificato. Il Commissario Europeo alla Giustizia Viviane Reding applaude l’iniziativa.
A cura di Angelo Marra
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Privacy Policy Google anticipa l Europa

In questi giorni l'Unione Europea sta discutendo sul “diritto all'oblio”, ovvero un nuovo regolamento che garantisca maggiore trasparenza nel trattamento dei dati personali in rete, compresa la possibilità di richiederne la rimozione parziale e totale anche a distanza di anni. Un'innovazione resasi necessaria con la nascita di una vera e propria generazione digitale che potrebbe in futuro trovare sconvenienti o imbarazzanti alcuni contenuti magari condivisi in gioventù.

A questo va aggiunto che la sempre maggiore integrazione di piattaforme e della rete in generale nella nostra vita di tutti i giorni ha fatto sì che numerose aziende su internet entrino sempre più maggiormente in possesso di informazioni su di noi e sulla nostra vita ed è fondamentale che la gestione di questi dati sia a totale disposizione degli utenti.

L'Europa ha deciso così di munirsi di un testo unico valido per tutti i 27 paesi membri, ma tra il voto e la ricezione delle normative nei singoli stati la procedura potrebbe impiegare oltre due anni.

Google ha deciso di anticipare i tempi e di riunire in un unico regolamento le numerose normative di tutti i servizi della galassia di BigG che conta al suo interno tantissimi servizi, spesso gestiti con norme differenti. Nelle intenzioni di BigG c'è soprattutto la volontà di semplificare la vita degli utenti con un testo unico per creare una sola Privacy Policy che sia valida per tutti i rami di Mountain View.

La soluzione più evidente per gli utenti sarà sicuramente la creazione di un account singolo e l'accesso da un solo punto per tutti i servizi offerti, oltre alla drastica riduzione delle regole in vigore (oltre 60) per il trattamento dei dati che saranno ottimizzate e riassunte in pochi punti fondamentali.

Alcune critiche sono state mosse verso Google per la mancata possibilità data agli utenti di gestire la privacy in maniera differente a seconda del servizio offerto; in poche parole, aderendo a qualsiasi servizio offerto da BigG si approva l'intero regolamento valido anche per gli altri settori.

In realtà Mountain View punta ad integrare sempre di più le piattaforme di famiglia, mirando a creare un corpo sempre maggiormente compatto ed unificato. Di sicuro la semplificazione della normativa è piaciuta al Commissario Europeo alla Giustizia Viviane Reding che ha espresso così il suo apprezzamento:

Google è stato rapido. Ancor prima che la Commissione avesse deciso la nuova legge europea, Google ha compiuto il primo passo per l’adozione di migliori regole. Posso solo applaudire, affinché più società cerchino di muoversi nella giusta direzione.

Via libera quindi per BigG almeno in Europa, sicuro che anche in patria il nuovo regolamento verrà recepito positivamente da politica e utenti. Google cerca in ogni modo di difendere il proprio motto “Don't be Evil”, mai come in questo periodo messo a dura prova da scandali e polemiche varie.

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