Pubblicità su Facebook: salgono i costi e calano i click
Il fenomeno Facebook si dimostra ancora altalenante per ciò che riguarda l'ambito commerciale. La sua crescita e la sua diffusione sono stati atipici e rapidissimi e tanti investitori hanno fiutato l'affare credendo di aver trovato il santo Graal. Per carità, il re dei social network mantiene la propria posizione di predominio assoluto sul mercato, ma stando ad una ricerca eseguita da Webtrends pare che il classico ed anacronistico banner pubblicitario sia più valido degli annunci commerciali su Facebook.
L'efficacia di un advertising in rete viene valutata tramite il Click-through rate (CTR), ovvero la percentuale di click che questo banner riceve. Un valore di CTR all'1% vuol dire che su cento utenti che hanno visualizzato l'annuncio solo uno ha cliccato per ottenere maggiori informazioni. Nel 2010 Facebook ha ottenuto un CTR di 0,051%, nettamente inferiore allo 0.063% dell'anno precedente ed entrambi i valori si mantengono generalmente al di sotto della media dei banner classici. Il risultato è stato una crescita per il gigante bianco e blu di quasi il 100% del Cost per Click (CPC), cioè il costo monetario per ciascun click generato da un annuncio pubblicitario, passato da 0.27 dollari a 0.49 negli ultimi due anni.
La ricerca di Webtrends fornisce inoltre altre interessanti informazioni sulle scelte degli utenti. Scopriamo quindi che sono gli anziani e coloro che non hanno svolto studi superiori ad avere il click facile sulle pubblicità, mentre a prescindere dalla preparazione scolastica, un annuncio che porta in calce il nome di un amico di Facebook ottiene un maggiore successo rispetto agli altri. Inoltre un annuncio pubblicitario perde il proprio appeal dopo due giorni dalla pubblicazione, a meno che non venga creata una pagina fan ad hoc.
Tutte queste informazioni sono sicuramente utili per gli esperti di marketing pubblicitario e potranno essere sfruttate per offrire sempre di più prodotti mirati, ma appare chiaro che Facebook, nonostante la popolarità e la diffusione planetaria, rimane ancora lontano dall'essere un soggetto principale nel campo dell'advertising.