I meme rappresentano di certo una parte ormai fondamentale del web, tanto da essere diventati uno degli elementi principali del linguaggio comunicativo digitale degli ultimi anni. Almeno per le persone che non hanno problemi di vista. Se da un lato infatti il web si è avvicinato anche ai non vedenti per quanto riguarda la comunicazione testuale e la comprensione delle pagine web attraverso diversi strumenti, i meme restano ancora degli elementi visivi che difficilmente possono essere compresi da chi purtroppo non può guardarli. Almeno fino ad ora: grazie ad una nuova tecnologia anche i meme potranno essere "tradotti" per chi non può vederli.
Un compito di certo non facile, perché i meme nascono con un linguaggio che unisce il visivo con il testo: solitamente, infatti, coniugano un'immagine (vero fulcro di un determinato trend) con un testo che varia in base alla situazione ma restando sempre collegato all'elemento visivo di fondo. Insomma, è solo apparentemente una "semplice" immagine. Per riuscire a tradurre i meme anche per le persone non vedenti, i ricercatori della Carnegie Mellon University hanno messo a punto uno strumento in grado di identificare i meme e realizzare un ulteriore testo in grado di "spiegare" l'immagine nel suo complesso.
Ma i ricercatori non si sono fermati qui e, per preservare l'elemento comico, hanno deciso di sostituire in alcuni casi la "traduzione" dell'immagine con un suono, realizzando in questo modo una sorta di sostituto all'elemento visivo in grado di raccontare in maniera altrettanto efficace una determinata battuta. Con questa tecnologia, per esempio, il meme del Success Kid viene "tradotto" con un testo alternativo che ne indica sì le due scritte, ma anche la stessa immagine, cioè un bambino con un pugno chiuso e un'espressione compiaciuta. Questo testo è poi condivisibile sui social network, dove altri non vedenti possono godere dello stesso meme. Secondo uno studio, infatti, solo lo 0,1 percento dei tweet mostrano meme accompagnati da un testo di spiegazione.
"I meme vengono usati da un grande numero di persone" ha spiegato Jeff Bigham, professore del dipartimento che ha sviluppato la tecnologia. "È giusto renderli accessibili a tutti". Per questo i ricercatori vorrebbero far integrare questo sistema direttamente all'interno di Twitter. "Non vogliamo lasciare il peso della traduzione sugli utenti" ha spiegato Cole Gleason, dottorando della Carnegie Mellon University. Il suo team sta inoltre lavorando ad un'estensione browser per Twitter in grado di creare e aggiungere un testo alternativo per ogni immagine in maniera automatica.