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GeForce Now su Mac e PC: perché il futuro dei videogiochi è nel cloud

Grazie allo streaming, il servizio di Nvidia permette di far girare i giochi AAA in altissima qualità grafica anche su computer economici, poco potenti e rende possibile addirittura l’avvio dei giochi Windows sui Mac. Si chiama GeForce Now, per ora è ancora in beta, è da molti considerato il “Netflix dei videogiochi”, ma attualmente ha una sola (grossa) limitazione: per utilizzarlo al meglio, è necessaria una connessione in banda ultralarga.
A cura di Dario Caliendo
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Davanti a me c'è un MacBook Pro, con macOS Mojave. Una configurazione risaputamente non adatta al gaming, eppure sto giocando a Shadow of the Tomb Rider in modalità Ultra con una scheda video Nvidia P40. No, non ho installato Windows (non oserei mai) e no, non si tratta di nessun trucco strano con il quale avviare i giochi Windows con il Mac. Quello che sta succedendo ha un'importanza ben maggiore, e potrebbe rappresentare senza troppi indugi il futuro del gaming.

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E questo futuro si chiama GeForce Now, si basa sul cloud e permette a chiunque abbia un Mac o un PC, anche con una configurazione di basso livello, di giocare con i giochi per Windows con dettagli grafici al massimo. Lo permette a patto che si abbia a disposizione una connessione a banda ultra larga, di almeno 25 Mbps (ma assolutamente meglio 50 Mbps) in download e si connetta il computer alla rete tramite un cavo ethernet. Tutto il lavoro sporco, quello di elaborazione grafica, viene fatto dai server di Nvidia, con un risultato eccezionale.

Certo, il massimo è utilizzare GeForce Now su una Nvidia Shield TV, ma con le prime versioni beta del servizio, disponibili sia per Mac che per PC, è stato finalmente colmato il pesantissimo divario tra macOS e Windows: grazie a questo sistema, anche chi possiede un computer della mela morsicata, può giocare ai titoli più moderni e complessi graficamente. Un sogno, fino a poco tempo fa.

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Il bello è che GeForce Now permette di installare, sempre in remoto e sui server dell'azienda, i giochi acquistati su Steam, Play e Battle.net e salvare i salvataggi nel cloud: è una sorta di "Netflix dei videogiochi", che permetterà ad esempio di iniziare una sessione di gioco su un MacBook, per poi continuarla in salotto su una Shield TV, senza perdere i progressi e i salvataggi.

GeForce Now inizialmente era un servizio a pagamento, ma attualmente – e per tutta la fase beta – il servizio è diventato gratuito ed include moltissimi titoli free-to-play, oltre che ovviamente tutti i titoli AAA disponibili sui servizi compatibili.

Come funziona GeForce Now su Mac e PC

Il funzionamento del servizio di cloud gaming di Nvidia è molto semplice. Come accennato, si tratta ancora di una beta e il download non è possibile per tutti gli utenti: per scaricare l'app vi consiglio di cliccare qui, inserire i vostri dati e mettervi in coda. Una volta scaricato il client per Mac o PC ed aver proceduto con l'installazione, sarà semplicemente necessario inserire i dati del proprio account GeForce Now  ed il gioco è fatto.

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Per chi ha familiarità con i prodotti Nvidia, l'interfaccia grafica non risulterà una novità: il tutto è gestito da una GUI molto semplice, nella quale sono presenti due sezioni: Giochi, che elenca tutti i titoli disponibili, e Libreria, che include i giochi acquistati o utilizzati di recente.

Una volta scelto il titolo, a seconda della piattaforma sul quale è stato acquistato, sarà necessario effettuare il login con i relativi dati di accesso (nel caso di Shadow of the Tomb Raider, ho effettuato l'accesso su Steam) e il gioco è fatto: dopo pochi istanti e dopo un rapido test della propria connessione, il gioco si avvierà e inizierà il divertimento.

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La risoluzione dei giochi varia, anche a seconda della banda disponibile. I test per questa recensione sono stati effettuati su una 200 mega di TIM che funziona a banda piena, con la quale sono riuscito a giocare sempre in FullHD senza alcun problema di latenza. È possibile giocare con dei titoli già ottimizzati per il servizio, ma anche con giochi non ottimizzati e il risultato non cambia. La prova del nove l'ho effettuata con Overwatch, un FPS online, perché è questa la tipologia di giochi mette davvero alla prova il sistema: in questo caso, non solo entra in ballo lo streaming del gioco dai server di Nvidia, ma anche la connessione degli stessi server con il servizio di multiplayer. Il rischio è una latenza eccessiva e, si sa, con questi titoli quando c'è troppa latenza è inutile giocare. Il risultato però, è stato piuttosto soddisfacente, sono riuscito a portare a termine diverse sessioni di gioco senza alcun problema di lag o perdita di pacchetti, e la latenza è sempre stata tale da permettermi di giocare senza problemi. Un risultato analogo l'ho ottenuto anche con Fortnite, dove però in qualche occasione ho riscontrato problemi di lag e rallentamenti.

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C'è ancora qualcosa da sistemare. È chiaro, si tratta ancora di una beta, ma le localizzazioni non sempre sono quelle corrette e, sempre nel caso di Shadow of the Tomb Raider, per giocare in Italiano è necessario impostare la lingua corretta ad ogni avvio: altrimenti il gioco partirà automaticamente in inglese.

Il cloud gaming è il futuro

C'è poco da dire. Il cloud gaming è la risposta ad una serie di problematiche tecniche relative al mondo dei videogiochi, soprattutto quelli di classe AAA. Questa tipologia di servizio permette a tutti, ma proprio a tutti, di giocare con il proprio titolo preferito senza la necessità di acquistare gaming PC estremamente costosi: il dislocamento della potenza di calcolo e dell'archiviazione sui server di Nvidia, è come se desse a tutti la possibilità di avere un computer dedicato solo ai giochi, con una configurazione estremamente potente e che include una scheda video P40.

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Infine, la possibilità di giocare su un Mac a titoli altrimenti impossibili da riprodurre, apre una nuova prospettiva per chiunque valuti l'acquisto di un computer oggi ed è importante anche considerare una cosa: attualmente il servizio è destinato ai giochi, ma nulla rende impossibile un'implementazione simile anche per le applicazioni e i programmi più complessi.

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Ma è chiara una cosa. Se un gaming PC potrebbe essere acquistato praticamente da tutti e l'unico limite è rappresentato dal prezzo delle configurazioni, per utilizzare questa tipologia di servizi sul cloud è necessaria una connessione a banda ultralarga di alta qualità e, si sà, è un fattore che dipende dalle infrastrutture delle reti geografiche: una "problema" che in un paese che ancora oggi soffre tantissimo il digital divide, non è di facile risoluzione.

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